a cura dell’avv. Maria Antonella Mascaro
La sicurezza sul lavoro è un tema di fondamentale importanza in ogni settore lavorativo, ma diventa ancora più cruciale quando si deve applicare al settore sanitario. Medici e infermieri, infatti, sono esposti a rischi specifici legati alla loro attività quotidiana, rischi che possono portare a gravi conseguenze per la loro salute e per quella dei pazienti.
Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro è disciplinato dal D.lgs n. 81/2008 e prevede l’obbligo di valutare preventivamente i rischi presenti in azienda. In campo sanitario la legge ha avuto come obiettivo quello di fissare regole, procedure e misure di prevenzione da adottare per rendere più sicuri gli ambienti lavorativi, quali essi siano. Lo scopo è quello di evitare o comunque minimizzare il livello di esposizione dei lavoratori a rischi correlati alla mansione svolta per evitare infortuni o incidenti o, contrarre una patologia professionale. Il D.lgs. 81/08 si concentra sulla prevenzione, definendo gli obblighi dei Datori di Lavoro, Dirigenti, Preposti, lavoratori e del Medico competente aziendale.
Di fondamentale importanza la formazione e informazione dei lavoratori per la prevenzione dei rischi sul lavoro. I lavoratori devono frequentare corsi obbligatori per la salute e la sicurezza.
In particolare è di rilievo evidenziare una novità legislativa che comporta modifiche al Testo Unico sulla Sicurezza del lavoro (L. n. 81/2008): l’obbligo di formazione anche per il datore di lavoro, così come previsto dalla legge n. 215/2021.
Secondo il Decreto Legislativo 81/2008, ogni lavoratore deve impiegare correttamente i DPI messi a disposizione dal datore di lavoro, evitando di rimuoverli o modificarli senza autorizzazione. Inoltre, è importante adottare comportamenti adeguati a prevenire la contaminazione da contatto.
I Datori di Lavoro devono destinare ogni DPI ad uso personale.
Altra figura di rilievo è il Medico Competente aziendale, che è un professionista in possesso dei requisiti previsti dalla legge per collaborare alla valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori. Ha la responsabilità della sorveglianza sanitaria, che include la visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori e la valutazione dell’idoneità del lavoratore alla propria mansione. Il medico competente deve riportare i risultati delle sue valutazioni e visitare almeno una volta l’anno i luoghi di lavoro per valutare l’assenza di rischi ambientali. Inoltre, ha il compito di istituire e custodire le cartelle sanitarie dei lavoratori con salvaguardia del segreto professionale.
I rischi specifici per medici e infermieri nell’ambiente sanitario includono il rischio biologico, chimico, fisico. Il principale rischio nelle strutture sanitarie è quello biologico che si concretizza contraendo malattie infettive con epatite B, epatite C, HIV e TBC. L’esposizione a germi patogeni attraverso lesioni o microlesioni durante procedure che generano aerosol rappresenta un rischio biologico significativo. Le punture di aghi e le ferite da taglio sono i rischi maggiori presenti in ambito sanitario. Nel corso di un prelievo di sangue il sanitario si può infettare e molti incidenti accadono quando si smaltiscono aghi e oggetti taglienti contaminati. L’esposizione a sostanze chimiche come anestetici per inalazione, chemioterapici, disinfettanti e composti chimici usati nei laboratori di analisi patologica e ricerca costituiscono il rischio chimico. Invece, il rumore, le radiazioni ionizzanti, i campi elettromagnetici e l’elettricità rappresentano il rischio fisico. Lo stress correlato al lavoro: il rischio psico-sociale. Il personale turnista si stanca prima degli altri. Il personale sanitario è esposto frequentemente ad episodi di aggressione fisica e verbale e per questo sono state varate norme che inaspriscono le pene.
La somministrazione di farmaci comporta sempre un certo rischio per il paziente, ma spesso questo aspetto viene trascurato per quanto riguarda gli effetti che possono avere sull’operatore sanitario addetto alla preparazione. L’esposizione professionale ai farmaci può provocare effetti allergici o iatrogeni, come dermatiti, asma bronchiale, rinite e congiuntivite.
Dunque, è fondamentale una corretta e accurata informazione sui rischi specifici del settore per prevenire incidenti sul lavoro. Inoltre, le normative e le procedure di sicurezza dovrebbero essere costantemente aggiornate e rispettate per garantire un ambiente di lavoro sicuro.
Informazione, formazione, individuazione dei presidi di controllo e aggiornamento sono alla base della prevenzione e della evitabilità dei rischi.
A questo proposito le varie strutture devono dotarsi obbligatoriamente di presidi e di figure quali quelle indicate nel testo unico della sicurezza sul lavoro, e possibilmente integrarle con quelle previste dal D.lgs 231/2001 che concerne la responsabilità amministrativa degli enti, per mettere in atto tutti i mezzi che evitino i rischi da incidente e da commissione di reati.