Prevenzione e cure. Dall’Unione Europea un piano da 1,2 miliardi per la salute mentale.

Prevenzione, cure e terapie a prezzi accessibili, un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, tutela di bambini e adolescenti e attenzione ai più vulnerabili. Sono i pilastri del nuovo piano per la salute mentale da 1,23 miliardi di euro presentato dalla Commissione Ue. La strategia si compone di 20 iniziative faro e rappresenta “un primo e importante passo per mettere la salute mentale alla pari con la salute fisica” in tutti i settori della società, evidenzia Bruxelles.

I finanziamenti saranno resi disponibili da diversi strumenti del bilancio Ue, tra i quali i fondi di coesione Fse+ e Fesr e Horizon Europe. 

Nella sua strategia, la Commissione europea intende innanzitutto agire per promuovere una buona salute mentale attraverso la prevenzione e la diagnosi precoce, anche attraverso un’iniziativa europea per la prevenzione della depressione e del suicidio, un codice europeo per la salute mentale e il rafforzamento della ricerca sulla salute del cervello.

La seconda priorità di azione riguarda gli investimenti per sostenere i Paesi membri nel mettere in atto politiche per rafforzare la salute mentale e migliorare l’accesso a terapie e cure di qualità, compresi i programmi di formazione e scambio per professionisti e supporto tecnico per le riforme nel campo a livello nazionale.
Bruxelles mette poi in luce l’importanza di “garantire una buona salute mentale sul lavoro sensibilizzando e migliorando la prevenzione”. Questo, spiega l’esecutivo comunitario, avverrà attraverso campagne di sensibilizzazione e una possibile futura iniziativa comune sui rischi psicosociali sul lavoro.
Particolare attenzione viene data alla tutela di bambini e giovani durante i loro anni più vulnerabili e formativi, in un contesto di crescenti pressioni e sfide: le misure comprendono una rete per la salute mentale a loro dedicata, un kit di strumenti di prevenzione per i bambini e una migliore protezione online e sui social media. Allo stesso modo, il sostegno pensato dalla Commissione si rivolge anche ai gruppi vulnerabili: come gli anziani, le persone in situazioni economiche o sociali difficili, le donne vittime di violenza, le persone malate di cancro, i migranti vittime di tratta e in fuga dalle guerre, e i rifugiati ucraini. 

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