“Ben vengano altri strumenti per aumentare le risorse del Fondo Sanitario Nazionale, come l’aumento dei canoni di concessione per il gioco online”. Lo ha affermato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo al question time al Senato, sottolineando che il FSN è stato incrementato di oltre 3 miliardi per il 2023. “Il tema del giusto finanziamento del FSN – ha detto Schillaci – è usato da alcuni in modo fuorviante. Per l’anno corrente si è registrato un incremento inedito di oltre 3 mld di euro, inferiore solo a quello del 2020 legato a fronteggiare l’emergenza Covid”.
“Risorse importanti ma che è necessario ancora implementare, quindi è in corso una serrata e proficua interlocuzione nel Governo e soprattutto col Ministero dell’economia e delle finanze affinché la prossima legge di bilancio destini ulteriori importanti risorse al sistema sanitario nazionale, da rivolgere anche al miglioramento del trattamento economico dei professionisti del settore pubblico, che deve essere reso più appetibile e all’abbattimento delle odiose liste di attesa. In tal senso, ben venga ogni iniziativa parlamentare finalizzata ad individuare ulteriori fonti di finanziamento quale, ad esempio, quella citata dagli interroganti – approvata in relazione alla delega al Governo per la riforma fiscale – e che individua, nell’ambito dell’attuazione della delega di cui all’art. 13, un possibile incremento derivante dall’aumento dei canoni di concessione per il gioco on line”. Quanto al finanziamento del Fondo sanitario nazionale, Schillaci ha affermato che la legge di bilancio del governo per il 2023 “ha previsto un importante incremento del Fsn: al comma 535 dell’art. 1 ha disposto che il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard è incrementato di 2 miliardi e 150 milioni di euro per l’anno 2023, 2 miliardi e 300 milioni di euro per l’anno 2024 e 2 miliardi e 600 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025.
Inoltre, per l’anno 2023, l’art. 8 del D.L. n. 34/2023 ha ulteriormente finanziato per 1.255 milioni di euro la spesa sanitaria nazionale, in parte per far fronte alla problematica del payback dei dispositivi medici, anche questa ereditata dai Governi precedenti, e in parte per incrementare la tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive e anticipare l’indennità nei servizi di emergenza-urgenza, al fine di contrastare il fenomeno del ricorso ai cosiddetti gettonisti”. Per cui in effetti, ha rilevato, “per l’anno 2023 si è registrato, nonostante le oggettive difficoltà economiche, un incremento inedito di oltre 3 miliardi di euro del livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, pari a circa il 3%, inferiore solo a quello registratosi nell’anno 2020, a causa dello straordinario sforzo finanziario richiesto per fronteggiare i maggiori costi legati all’emergenza Covid-19”.