COMUNICATO 17 DICEMBRE 2025
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, è tornato sul tema degli specializzandi in medicina sottolineando l’urgenza di rendere la medicina generale più attrattiva, equiparandola alle altre specializzazioni, sia dal punto di vista della formazione che del riconoscimento economico, prevedendo, un “doppio canale” di assunzione nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con la possibilità per i medici di scegliere tra convenzione o dipendenza, e di farli lavorare anche nelle nuove Case di Comunità, il tutto per rilanciare la medicina territoriale. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, dunque, nel riconoscerne il ruolo cruciale e le criticità del sistema, propone soluzioni come incentivi economici per le specialità meno attrattive(es. Pronto Soccorso) e misure per facilitare l’impiego degli specializzandi nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), come la possibilità di svolgere attività libero-professionali (anche tramite co.co.co) fino a 8 ore settimanali senza autorizzazione universitaria, per alleggerire la carenza di personale, soprattutto alla luce della recente riforma che ha aumentato le borse di studio e la parte variabile delle retribuzioni. Il Ministro, in una recente intervista al quotidiano AVVENIRE ha sottolineato come il problema della carenza di medici, inclusi gli specializzandi, e della difficoltà di reclutamento, specialmente in determinati settori strategici, sia un problema di portata europea e globale, non solo italiano. Schillaci ha, altresì, evidenziato la necessità di rendere la professione più attrattiva offrendo migliori prospettive di carriera, stipendi adeguati, maggiore sicurezza e flessibilità (come la possibilità di cambiare reparto dopo un periodo), e ha introdotto misure per permettere agli specializzandi di lavorare di più nel SSN, affrontando così le carenze attuali. I punti chiave sollevati da Schillaci per rispondere alla carenza di camici bianchi e valorizzare il ruolo cruciale del medico di prossimità sono stati individuati nella carenza di Medici e quindi nella necessità di formare più specialisti e di indirizzare i giovani verso aree critiche, come la medicina d’urgenza, spesso carenti di appeal. Ha proposto l’introduzione di indennità premianti per le specializzazioni meno richieste, come i Pronto Soccorso, per renderle più attrattive. La politica messa in atto mira, così, a promuovere l’integrazione nel SSN: Schillaci spinge, infatti, per permettere agli specializzandi di contribuire attivamente al SSN, superando gli ostacoli burocratici, in particolare attraverso la normativa che consente attività libero-professionali fino a 8 ore settimanali, con l’obiettivo di rispondere all’emergenza. Sotto la sua gestione, sono state introdotte modifiche alla Legge di Bilancio per aumentare la parte fissa e, soprattutto, quella variabile delle borse di studio degli specializzandi (con il 50% di aumento per la parte variabile nel 2025). Sul tema del Pronto Soccorso e le correlate problematiche riferite al sovraffollamento, alle frequenti aggressioni e alla carenza di personale si tende a garantire più sicurezza e percorsi di carriera, evitando che il PS diventi una “gabbia” professionale. È stato ribadito l’impegno da parte del Ministero, inoltre, a rendere la medicina generale una scelta di eccellenza, equiparabile ad altre specializzazioni anche dal punto di vista economico e professionale. In sintesi, Schillaci mira a rendere la formazione specialistica più efficace e il percorso più attraente, integrando gli specializzandi nel sistema sanitario in modo più fluido e incentivandoli economicamente, soprattutto nelle aree di maggiore necessità. Il Governo, dunque, vede queste criticità come sfide strutturali che richiedono risposte sistemiche a livello internazionale, pur implementando soluzioni nazionali per attrarre e trattenere i giovani medici.
avv. Rossella Gravina

