a cura dell’avv. Rossella Gravina
I nuovi scenari per la sanità privata sono influenzati da un aumento delle assicurazioni e dall’adozione di un modello ispirato a quello americano, caratterizzato da un sistema misto pubblico-privato, che sta portando a una maggiore attenzione verso le polizze sanitarie private. Questo modello può comportare una maggiore spesa privata e una dipendenza dalle assicurazioni private per coprire i costi elevati, ma anche la nascita di nuovi prodotti assicurativi e una maggiore concorrenza nel settore. Il sistema sanitario statunitense, spesso viene preso come punto di riferimento. Si tratta di un mix di programmi pubblici e assicurazioni private. La maggior parte della popolazione è coperta da un’assicurazione sanitaria privata, che può essere stipulata individualmente, tramite il datore di lavoro o attraverso il mercato assicurativo. I costi sanitari sono molto elevati, soprattutto in caso di assenza di copertura assicurativa. Il nostro modello di Servizio Sanitario Nazionale, nonostante le criticità intrinseche, sta continuando a dare risultati importanti. Oggi però la crescita esponenziale della domanda sta’ compromettendo fortemente l’universalità del servizio stesso. Bisognerebbe, quindi, scegliere bene come e dove allocare le risorse pubbliche da un lato e dall’altro imparare ad utilizzare tutte quelle risorse accantonate grazie a fondi collettivi, assicurazioni, welfare sanitario e tutte quelle modalità che esulano dal campo sanitario nazionale ed entrano in quello privato. Tutti i cittadini dovrebbero poter avere la possibilità di essere curati, nei tempi e nei modi più appropriati. Per questo un approccio maturo e consapevole ai temi della sanità, ci porta a considerare che anche l’accesso privato vada favorito e implementato, con il beneficio di avere una più veloce, ampia ed appropriata accessibilità a ricoveri e all’ospedalità in generale. Il fenomeno si traduce in un cospicuo aumento delle adesioni alle polizze sulla salute, che si appoggiano sui privati, svuotando il pubblico. Le risorse collettive vengono utilizzate per coprire il rischio delle aziende private, assicurazioni comprese. Circa il 30 per cento della popolazione italiana è coperto, secondo le stime, da una forma di assicurazione sanitaria privata, tramite la sottoscrizione di un fondo sanitario oppure attraverso l’acquisto di una polizza sul libero mercato. I fondi sanitari sono piani offerti dai datori di lavoro come parte del pacchetto di welfare aziendale e sono il frutto della contrattazione fra parti sociali in occasione dei rinnovi contrattuali. La loro diffusione è stata regolamentata a partire dal decreto legislativo 502/92, ed è stata favorita dai vari governi tramite incentivi fiscali ai datori di lavoro e ai lavoratori. L’attuale normativa distingue i fondi di tipo A, volti a coprire esclusivamente le cure non incluse nei trattamenti garantiti dal Sistema sanitario nazionale (tipicamente servizi odontoiatrici e servizi di long term care) e fondi di tipo B, che forniscono ai propri assicurati la possibilità di accedere privatamente a prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza (Lea). I fondi di tipo B sono in costante espansione, rappresentano la stragrande maggioranza (il 96 per cento) e finanziano circa il 70 per cento della spesa intermediata dai fondi sanitari. La sanità pubblica, attualmente, sta indiscutibilmente attraversando un momento difficile, dettato in primis dall’innalzamento verticale della richiesta di prestazioni. Per questo in tale ambito è richiesta una pianificazione attenta e precisa delle risorse professionali ed economiche disponibili. L’opportunità è chiara per dare un ruolo definito anche alla sanità privata, che possa aiutare quella pubblica affinché il sistema regga. Si va verso un’implementazione della sanità privata e una collaborazione sempre più strutturata con la sanità pubblica per dare un servizio adeguato ai pazienti. Nonostante queste difficoltà, il Ssn italiano è riconosciuto a livello internazionale come uno dei migliori sistemi sanitari pubblici al mondo, grazie alla sua capacità di coniugare accesso universale, qualità delle cure e sostenibilità economica. Tuttavia, per preservare questo modello è necessario affrontare le sue criticità, investendo risorse adeguate, riducendo le disuguaglianze territoriali e promuovendo politiche di prevenzione più incisive. La sanità pubblica resta, in ogni caso, un bene comune che deve essere tutelato e valorizzato.

