Il 18 luglio scorso presso l’Aula Multimediale della Regione Piemonte a Torino, si è tenuto l’incontro di presentazione sul modello piemontese dell’Azienda Zero.
Finalizzata all’efficientamento del Sistema Sanitario Regionale, l’Azienda Zero è stata istituita con legge regionale n. 26 del 26 ottobre 2021. La dichiarazione del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio è stata: “Con l’Azienda Zero abbiamo dotato il Piemonte di una centrale operativa per la gestione e il controllo della spesa e dei servizi sanitari a valenza regionale. Sull’esperienza della pandemia, serviva una cabina di regia per la riforma della medicina sul territorio. Pensiamo che curare le persone a casa sia meglio, più giusto e più efficace e che si debba ricorre all’ospedale soltanto quando ce n’è effettiva necessità. L’Azienda Zero è lo strumento di coordinamento per attuare questa rivoluzione, a servizio di tutta la Sanità regionale”
L’Azienda Zero rappresenta di certo un valore aggiunto. In effetti realizzerà, in campo sanitario, il coordinamento e il controllo trasversale di tutto il territorio piemontese al fine di ottenere maggiore efficienza e qualità delle prestazioni, con ricadute sicuramente positive per i cittadini. Costituirà inoltre un punto di riferimento per i grandi investimenti previsti dal PNNR, dettando la linea del nuovo piano per l’assistenza territoriale.
Il commissario dell’Azienda Zero Carlo Picco ha evidenziato l’efficienza della nuova Azienda, sottolineando che “a differenza di altre realtà, dove sono occorsi anni per strutturare una operatività, l’Azienda Zero si è costituita in soli 3 mesi e ha cominciato ad incidere su attività importanti quali ICT, Telemedicina, 118, Rapporti con i Privati ecc…”
Il sistema sanitario della Regione Piemonte presenta aspetti sovrapponibili a quello delle altre Regioni ed alcuni elementi di peculiarità. La composizione della popolazione evidenzia, come per le altre Regioni, un numero di persone ultrasessantacinquenni destinato a crescere progressivamente nei prossimi anni e decenni, con il relativo impatto sugli aspetti epidemiologici e sulla organizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari. Il sistema di programmazione nazionale prevede un meccanismo a cascata, dallo Stato, alle Regioni, alle Aziende Sanitarie; con gli specifici atti normativi di riferimento sono state declinate le competenze della nuova Azienda Zero nella Regione Piemonte.
Con l’arrivo delle aggiudicazioni delle gare di Sanità Digitale e di quelle per il PNRR, è necessaria una governance più stretta degli acquisti e ad indirizzo centralizzato degli investimenti in sanità digitale necessario per raggiungere una innovazione di sistema che sarà assicurata dall’Azienda Zero. A tal riguardo, in questi giorni sono in corso gli incontri di approfondimento delle iniziative aziendali in materia di digitalizzazione dei DEA di I e II Livello.
Inoltre, il livello di maturità della sanità pubblica territoriale nel percorso di digitalizzazione è ancora distante da una livello ottimale, pur trattandosi di un quadro molto variegato caratterizzato anche da casi di eccellenza. A tal proposito, l’Azienda Zero provvederà nei prossimi mesi a definire una strategia di digitalizzazione per gli interventi di Telemedicina e COT che assicuri tra l’altro l’interoperabilità con le piattaforme regionali e nazionali abilitanti.
In ultimo, tra le diverse sfide che potranno essere perseguite nel breve e medio periodo attraverso l’Azienda Zero si ricorda:
- la standardizzazione dei processi, la standardizzazione dei processi dovrà risultare da un’analisi fatta sui processi esistenti e che poi porterà a standardizzare anche i prodotti;
- il perseguimento del corretto equilibrio tra ridurre i centri di spesa eefficientare gli investimenti senza frammentare troppo i progetti e mantenere la capacità di innovazione in stretto contatto con la clinica e la ricerca, ovvero con i diretti utilizzatori;
- il supporto e coordinamento per l’attuazione della direttiva NIS per il settore salute (cyber security)”.
In chiusura il prof. Alessandro Stecco, presidente della IV Commissione Sanità del Consiglio Regionale Piemonte, ha dichiarato:
Ho fortemente sostenuto la creazione di Azienda Zero Piemonte negli ultimi anni, anche proponendola all’interno del programma di legislatura e poi portando in Aula Consiliare la proposta di legge istitutiva come Relatore: una Super Azienda Sanitaria che avesse un compito in cui ritenevo il modello di sanità piemontese carente, quello di collegare, monitorare, coordinare, efficientare risorse e le altre aziende sanitarie ospedaliere e territoriali su temi estremamente strategici per la governance sanitaria della Regione Piemonte. Da operatore del sistema sanitario prima, ma anche da osservatore dei modelli organizzativi e successivamente anche con l’impegno politico – ha proseguito il presidente della Commissione Sanità – ho potuto constatare che nella nostra regione abbiamo davvero il meglio della Sanità, in termini di professionalità, ma anche che in questi ultimi 20 anni è mancato un coordinamento reale tra esigenze, risorse e risposte alle continue sfide dell’innovazione che attraversa continuamente il campo del sistema sanitario regionale, penso per fare un esempio ai settori del farmaco, della tecnologia e HTA, dell’organizzazione. Ecco che Azienda Zero – conclude il medico vercellese – è uno strumento per superare la logica a silos delle aziende sanitarie, rilanciare e rendere più competitiva, efficiente e attrattiva la nostra sanità regionale attraverso funzioni strategiche accuratamente selezionate che permetteranno all’Assessorato alla Sanità e alla Giunta Regionale una migliore programmazione di politiche sanitarie negli anni successivi, il tutto per far arrivare al paziente una migliore erogazione in termini di accesso ed efficienza dei servizi sanitari e agli operatori invece un contesto professionale sempre migliore e più professionalizzante e sfidante.
L’uniformità di trattamento in modo che non ci siano differenze significative tra le varie aziende sanitarie del Piemonte è sicuramente uno degli obiettivi, insieme all’efficientamento co l’attività di coordinamento e di gestione. Un modello che si spera venga seguito da tutte le Regioni per contenere gli sprechi e razionalizzare le risorse.