Il ministro della Salute ha presentato alle competenti Commissioni parlamentari le linee programmatiche del suo dicastero sottolineando che “il Pnrr non risolve comunque la questione della carenza di personale”. Rapida approvazione del decreto Lea, 10 milioni all’anno per il piano oncologico e 40 per il contrasto all’antibiotico-resistenza. Anticipare la rivalutazione economica per tutto il personale della sanità.
“Per la riorganizzazione e il potenziamento della medicina territoriale è mia intenzione attuare la riforma del Decreto 77 del 23 maggio 2022, ma in via prioritaria è necessario intervenire per garantire alle Regioni le risorse necessarie ad attuare la piena funzione delle riforma”.
Dialogo con il Parlamento oltre gli schieramenti politici
“E’ mia convinzione, come lo è di tutto il Governo di cui ho l’onore di far parte – è stata la premessa del Ministro – che la nostra attività debba basarsi su un confronto costante tra l’Esecutivo e il Parlamento, con la volontà di realizzare un dialogo pieno ed effettivo nel corso dei lavori parlamentari. Sono peraltro convinto che, come è avvenuto finora, il lavoro seguito da questa autorevole Commissione sarà basato su un esame obiettivo dei temi all’attenzione, volto a privilegiare il consenso e ‘interlocuzione oggettiva rispetto a mere logiche di schieramento politico”.
Rivalutazione economica per tutto personale sanità
“Punto alla rivalutazione del trattamento economico di tutto il personale sanitario, per rendere più attrattivo il Sistema sanitario nazionale”, ha aggiunto il Ministro sottolineando che l’obiettivo è anche anticipare la decorrenza al 2023 per l’erogazione degli aumenti previsti per il personale dei Pronto soccorso, per uno stanziamento complessivo di 200 milioni. Attualmente, ha aggiunto Schillaci, “l’uso distorto della esternalizzazione del personale comporta gravi criticità in termini di sicurezza delle cure perché non sempre offre garanzia sulla professionalità”.
Appropriatezza e rigore per recupero post pandemia
Il Programma nazionale esiti, ha aggiunto Schillaci, “è uno strumento essenziale per comprendere sanità del presente e programmare quella del futuro a partire dalle buone pratiche esistenti. Scatta una fotografa sull’efficacia, l’appropriatezza e la sicurezza delle cure fornite dal Servizio sanitario nazionale”. E questi rappresentano 40 milioni per il Piano contro l’antibiotico-resistenza Per Schillaci l’obiettivo è “investire sul Piano nazionale di contrasto all’antibiotico resistenza: come noto nel ddl bilancio all’art. 94 è stata autorizzata la spesa di 40 milioni al fine di attuare le misure del Piano, allo stato all’esame della Conferenza Stato-Regioni per il parere, da me fortemente sostenuto”. La resistenza agli antimicrobici, ha ricordato il ministro, “è un fenomeno che nel tempo ha assunto i caratteri di una delle principali emergenze sanitarie globali. In assenza di azioni efficaci, la resistenza agli antibiotici di seconda linea quasi raddoppierà tra i paesi del G7 entro il 2030 rispetto al 2005. Francia e Italia sarebbero i paesi maggiormente colpiti da questo fenomeno. È stato stimato che in Italia la resistenza agli antibiotici causerà quasi 10.800 decessi ogni anno nel periodo tra il 2015 e il 2050, una quota che rappresenta circa un terzo dei decessi d’Europa. In particolare, in Italia circa una infezione su cinque potrebbe essere causata da batteri resistenti al trattamento antibiotico entro il 2030”. Il nuovo documento ‘Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza 2022-2025’, in fase di approvazione, ha concluso Schillaci, “nasce con l’obiettivo di fornire all’Italia le linee strategiche e le indicazioni operative per affrontare l’emergenza dell’antibiotico-resistenza nei prossimi anni, seguendo un approccio multidisciplinare e una visione One Health, promuovendo un costante confronto in ambito internazionale e facendo al contempo tesoro dei successi e delle criticità del precedente piano nazionale”.
Rapida approvazione decreto Lea
“Oggi più che mai i Lea, Livelli essenziali di assistenza, hanno un ruolo di garanzia per il diritto costituzionale alla salute – ha affermato il ministro -. Mediante i Lea lo Stato mette in atto una strategia per governare la spesa pubblica e garantire l’universalismo. È quindi necessario concludere l’iter del decreto sulle tariffe delle prestazioni attualmente all’esame della Conferenza delle regioni e di cui auspico rapida approvazione”. “L’entrata in vigore del decreto tariffe – ha affermato – renderà uniforme in tutte le regioni le prestazioni ambulatoriali. È anche necessario avviare l’aggiornamento del Piano nazionale di cronicità”
Per il Piano oncologico 10 milioni nel 2023 e 10 milioni nel 2024
“Per il Piano oncologico nazionale 2022-7 sosterrò un emendamento per finanziarlo con 10 milioni per il 2023 e 10 milioni per il 2024, per agevolare la sua attuazione nel territorio. È mia priorità potenziare le azioni per la prevenzione e diagnosi”, ha detto Schillaci aggiungendo che “la pandemia ha fatto saltare molti esami e perciò nei prossimi anni dovremo attenderci un aumento dei pazienti e della gravità delle neoplasie, per questo si tratta di un punto cruciale”.
40 milioni per il Piano contro l’antibiotico-resistenza
Per Schillaci l’obiettivo è “investire sul Piano nazionale di contrasto all’antibiotico resistenza: come noto nel ddl bilancio all’art. 94 è stata autorizzata la spesa di 40 milioni al fine di attuare le misure del Piano, allo stato all’esame della Conferenza Stato-Regioni per il parere, da me fortemente sostenuto”. La resistenza agli antimicrobici, ha ricordato il ministro, “è un fenomeno che nel tempo ha assunto i caratteri di una delle principali emergenze sanitarie globali. In assenza di azioni efficaci, la resistenza agli antibiotici di seconda linea quasi raddoppierà tra i paesi del G7 entro il 2030 rispetto al 2005. Francia e Italia sarebbero i paesi maggiormente colpiti da questo fenomeno. È stato stimato che in Italia la resistenza agli antibiotici causerà quasi 10.800 decessi ogni anno nel periodo tra il 2015 e il 2050, una quota che rappresenta circa un terzo dei decessi d’Europa. In particolare, in Italia circa una infezione su cinque potrebbe essere causata da batteri resistenti al trattamento antibiotico entro il 2030”. Il nuovo documento ‘Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza 2022-2025’, in fase di approvazione, ha concluso Schillaci, “nasce con l’obiettivo di fornire all’Italia le linee strategiche e le indicazioni operative per affrontare l’emergenza dell’antibiotico-resistenza nei prossimi anni, seguendo un approccio multidisciplinare e una visione One Health, promuovendo un costante confronto in ambito internazionale e facendo al contempo tesoro dei successi e delle criticità del precedente piano nazionale”.