A cura dell’avv. Maria Antonella Mascaro
Gli anni della pandemia hanno determinato una maggiore conoscenza e l’inizio dell’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Il livello di alimentazione dei documenti nella gran parte delle regioni è ancora molto limitato. Secondo quanto attestato dal Ministero per l’innovazione tecnologica, in Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Piemonte vi è una percentuale molto alta di alimentazione dei documenti del FSE, rispetto a Regioni come la Campania, la Liguria, la Sicilia e la Calabria.

Quali sono le linee guida per il fascicolo sanitario elettronico?
Il nuovo FSE non sarà utile solo per i cittadini, ma la finalità del suo utilizzo ha disegni molto più ampi ed ambiziosi: i medici di famiglia, i pediatri e gli specialisti potranno accedere ed utilizzare i dati clinici degli assistiti in cura e anche condividere le informazioni e consultarsi con altri professionisti.
Il FSE deve diventare il punto unico ed esclusivo di accesso per i cittadini ai servizi del SSN, strumento per le strutture ed istituzioni sanitarie che potranno utilizzare le informazioni cliniche del FSE per effettuare analisi di dati clinici e migliorare la erogazione dei servizi sanitari.
Ad oggi, però, il Fascicolo Sanitario Elettronico non fornisce ancora una rappresentazione puntuale delle condizioni di salute dell’assistito, del contesto sociosanitario e dei piani socioassistenziali. Inoltre, a causa del fatto che non vi è lo stesso utilizzo in tutte le Regioni, la sua fruibilità come strumento di diagnosi, cura e prevenzione è molto limitata.
Rientrando, il progetto, nell’ambito del Pnrr sussiste il vincolo dell’assegnazione delle risorse alla presentazione da parte delle Regioni di piani operativi sul cui monitoraggio vigileranno i Ministeri interessati (Salute, Innovazione tecnologica e MEF) con il supporto di Agenas che potranno sostituirsi alle Regioni in caso di inerzia. Ma vediamo in dettaglio cosa prevedono le linee guida che dovranno essere la base per l’attuazione nel periodo 2022-2026:
- garantire servizi di sanità digitale omogenei ed uniformi;
- uniformare i contenuti in termini di dati e codifiche adottate;
- rafforzare l’architettura per migliorare l’interoperabilità del FSE;
- potenziare la governance delle regole di attuazione del nuovo FSE.
Per ognuno dei settori: servizi, contenuti, architettura e governance, sono definiti i requisiti obbligatori e raccomandati da attuare nel breve, medio e lungo periodo per perseguire gli obiettivi anzi delineati.
Nel breve periodo sarà necessario uniformare i servizi del FSE già esistenti per i cittadini e gli operatori sanitari, ampliare i documenti obbligatori e attuare un controllo e monitoraggio della qualità delle informazioni cliniche e governare i processi a livello nazionale. Nel medio e lungo periodo sarà necessaria un’evoluzione verso i servizi per l’accesso ai dati clinici e per il loro utilizzo dai medici di medicina generale e dagli specialisti, nonché dai farmacisti, ancora un incremento dell’uso dei sistemi di codifica acquisiti nelle attività di prevenzione, diagnosi e cura condotte dai professionisti sanitari sugli assistiti, ivi compresi patient summary prodotti da MMG/PLS secondo target PNRR, dati di telemedicina, dati generati autonomamente dai pazienti ed imaging.
I requisiti raccomandati per realizzare servizi basati sui dati clinici sono ulteriormente estesi a dati genetici ed epigenetici, per una cura sempre più personalizzata sull’assistito.
Come funzionerà il FSE: per i cittadini attraverso: a) consultazione di dati clinici, b) gestione delle deleghe agli informal caregiver, c) accesso alle prestazioni sanitarie che consistono in: prenotazione e pagamento, erogazione dei farmaci, telemedicina, emergenza-urgenza, empowerment nelle cure, cioè: informazioni sulla patologia, informazioni sul percorso di cura e strumenti per rendere il paziente parte attiva nella cura.
Invece per il MMG/PLS e Medici Specialisti attraverso: a) accesso ed utilizzo dei dati clinici degli assistiti in cura, b) scheda di sintesi del FSE dell’assistito, c) condivisione di informazioni e consulto fra professionisti nell’erogazione delle cure, d) prenotazioni e prestazioni, e) supporto per applicazione dei principi di appropriatezza prescrittiva nella cura, f) presa in carico e monitoraggio delle cure dei pazienti, g) prevenzione primaria e secondaria.
Ancora per i farmacisti: a) prenotazioni di prestazioni sanitarie, b) consultazione in tempo reale del foglio informativo della terapia e verifica della terapia erogata, c) registrazione di allergie e reazioni a farmaci, d) supporto alla valutazione dell’aderenza terapeutica.
Per gli infermieri e gli altri professionisti sanitari: a) accesso ai dati clinici degli assistiti per quanto di competenza.
Infine per le Istituzioni sanitarie: a) programmazione sanitaria, cioè, analisi e monitoraggio della domanda e pianificazione dell’offerta di prestazioni, b) acceso ai dati e strumenti di analisi e supporto dei servizi di prevenzione.