La Regione Campania ha approvato un adeguamento tariffario per la sanità accreditata, in particolare per i servizi di riabilitazione e sociosanitari, con un provvedimento deliberato il 5 agosto 2025 dalla Giunta Regionale. Questo aggiornamento tariffario, atteso da circa due anni e frutto di un lungo confronto tra la Regione e le associazioni di categoria, estende le nuove tariffe a tutti i setting assistenziali delle Macroaree Riabilitativa e Sociosanitaria, con alcune eccezioni. L’approvazione della Deliberazione n. 526/2025, giunge dopo che le Associazioni avevano presentato una diffida ultimativa, per sollecitare l’adozione dei provvedimenti deliberativi necessari a dare attuazione agli accordi tariffari. Si tratta di un avvenimento importante e rilevante secondo tutte le Associazioni che, oltre a garantire una migliorata capacità relativa del sistema tariffario regionale va, anche se parzialmente, a mitigare i costi effettivamente sostenuti dagli erogatori. Il provvedimento fa seguito, infatti, ad una serie di incontri con le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative all’esito dei quali sono stati siglati due accordi per l’adeguamento delle tariffe, in data 20 febbraio 2025 e 20 maggio 2025, fissandone la decorrenza, con un incremento differenziato, dal 1°aprile 2025 e dal 1° gennaio 2026.
I criteri utilizzati per l’adeguamento sono stati armonizzati e condivisi durante la definizione degli Accordi, come confermato dal provvedimento. “Le Associazioni di Categoria (ACOP Campania, ARIS Campania, AIAS, ASPAT, AIOP, CONFAPI, AISIC, CONFESERCENTI Salute, ANASTE, CONFINDUSTRIA Napoli, ANFFAS Campania, FED.I. Salute, ANISAP, NOVA Campania, ANPRIC)”, si legge nel comunicato stampa diramato il 13 agosto u.s., “hanno manifestato un alto senso di responsabilità, accettando – quale ipotesi di ragionevole composizione, per la quasi totalità dei profili tariffari, della vertenza instaurata e con portata applicativa limitata esclusivamente alla presente tornata di adeguamento tariffario – in questa fase una parziale valorizzazione del coefficiente ISTAT-FOI, calcolato al 31 dicembre 2023, come unica proposta praticabile al momento. Questo passo è stato necessario per consentire l’attuazione degli accordi, in un periodo delicato in cui la Regione sta cercando di uscire dal Piano di Rientro. Le tariffe, pur migliorate, non sono sufficienti a coprire integralmente i costi effettivi sostenuti dalle strutture, che continuano a fare i conti con un sistema che, seppur migliorato, non riflette appieno le reali necessità operative e assistenziali. Le Associazioni sono pronte a continuare il dialogo con l’Amministrazione Regionale, con l’obiettivo di rimodulare le tariffe in modo equilibrato e sostenibile, tenendo conto dei costi effettivi e delle necessità di erogazione dei servizi”.