Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella Sanità italiana

L’intelligenza artificiale e i dati sanitari costituiscono un potente alleato per la sanità e la ricerca. In Italia, negli ultimi anni si sono registrati importanti progressi nell’utilizzo di queste tecnologie. Il fascicolo sanitario elettronico ha reso possibile la condivisione dei dati sanitari tra i diversi professionisti sanitari, mentre la telemedicina ha consentito di fornire assistenza sanitaria a distanza. Tuttavia, si profilano sfide in termini di privacy e equità nell’uso di tali tecnologie. Ma come ha spiegato Guido Scorza, componente del collegio dell’Autorità garante della protezione dati personali: “Non c’è e non deve esservi nessun antagonismo tra diritto a innovare, diritto alla salute e diritto alla privacy. Dobbiamo trovare la miglior possibile posizione di equilibrio perché le persone hanno diritto a non dover scegliere tra diritti fondamentali”.

È questo il cuore di Digital healt by design. Dati e Intelligenza artificiale, il summit internazionale, organizzato da Culture (società di comunicazione e formazione in ambito digitale) con il Parlamento europeo e la Commissione europea, che si terrà a Roma il 15 gennaio 2024, al ministero della Salute, nell’auditorium Cosimo Piccinno. L’evento riunirà oltre trenta personalità del mondo istituzionale, accademico e imprenditoriale, tra cui padre Paolo Benanti, neopresidente della Commissione AI per l’informazione del governo italiano, e sarà moderato da Federico Ferrazza, direttore di WiredItalia. I partecipanti affronteranno molte delle novità nel settore della medicina digitale, a cominciare dall’European health data space  che ambisce a regolamentare l’uso dei dati sanitari in Europa –, proposto dalla Commissione e attualmente in discussione tra il Parlamento e il Consiglio europeo. Ma anche l’AI Act – la prima legge al mondo che ambisce a indirizzare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale – approvato sempre dal Parlamento europeo a dicembre.

In Italia, un ruolo sempre più rilevante nella sanità digitale è svolto da Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che svolge una funzione di supporto tecnico e operativo alle politiche di governo sui servizi sanitari, oltre al delicato compito di gestire alcune delle risorse più strategiche del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Come spiega il suo direttore generale, Domenico Mantoan: “Siamo impegnati affinché tutte le scadenze previste nella M6C1 del Pnrr siano rispettate al fine di garantire una sempre più efficace presa in carico dei pazienti in modo equo su tutto il territorio nazionale”. Giorgio Casati, direttore generale dell’Asl Roma 2, indica quindi la strada per migliorare l’assistenza sanitaria territoriale attraverso il digitale: “È importante progettare la sanità digitale definendo i nuovi modelli di servizio sanitario da garantire ai cittadini, attraverso una presa in carico complessiva digitale personalizzata, derivante dalla sintesi delle prese in carico di ogni patologia”. Felicia Pelagalli, direttore di Culture, ha sottolineato l’importanza di un confronto tra le istituzioni per definire una comune visione di innovazione e sviluppo fondato sui valori europei: “L’obiettivo di istituzioni e amministrazioni deve essere la garanzia di un utilizzo dei dati sanitari e una progettazione di algoritmi di AI che siano affidabili”.

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