Si è tenuto ieri nella splendida cornice della “Sala Romanelli”, all’interno del Palazzo Reale di Caserta, l’evento promosso da MAG e patrocinato dall’ACOP che ha visto accendersi un importante riflettore su tutte le possibili conseguenze e le criticità a cui le Strutture sanitarie, sia pubbliche che private, accreditate che si troveranno ad affrontare nei prossimi mesi approssimandosi il termine del 28 febbraio 2026 per l’adeguamento alle disposizioni della Legge Gelli-Bianco (L. 24/20217) e dei relativi regolamenti attuativi. Partendo dalla considerazione che la Sanità è il sistema più complesso che esista per la molteplicità di fattori che lo compongono e la conseguente difficoltà di coordinarli, gli illustri Relatori intervenuti hanno analizzato tutte le possibili ripercussioni dell’applicazione delle nuove norme nei diversi ambiti: economico, clinico e giuridico. I saluti istituzionali di benvenuto sono stati affidati al Presidente dell’OMCEO di Caserta dott. Carlo Manzi. A seguire il Presidente di Fondazione GIMBE Nino Cartabellotta, ha evidenziato come dallo studio dei dati emersi nell’ultimo Rapporto presentato alla Camera dei Deputati nei giorni scorsi, sia emerso che Il costo della c.d. MedMal va ben oltre la polizza assicurativa. I costi indiretti, come la medicina difensiva, il costo sociale indiretto (lunghe degenze e liste d’attesa) e le complicanze ospedaliere, rappresentano un onere significativo per il sistema sanitario nazionale. In Italia, il costo sociale indiretto dovuto a errori clinici è stimato in centinaia di milioni di euro all’anno, senza contare la perdita di produttività per i pazienti e le famiglie. Le complicanze, come le infezioni ospedaliere o gli errori chirurgici, comportano un aumento dei costi per farmaci, ricoveri e chirurgie riparatorie. È stato, dunque, messo in risalto come a rischio sia la sostenibilità economico-finanziaria delle Struttura. Ed invero, il decreto attuativo della Legge Gelli-Bianco prevedendo la costituzione di un fondo rischi e un fondo riserva sinistri c.d. fondo di accantonamento implica che le analisi economiche sulle riserve debbano essere attuariali per la corretta allocazione dei costi diretti. Pertanto, in futuro sarà necessario effettuare ponderate analisi economiche dei maggiori costi derivanti dai sinistri. Per far ciò occorre far convergere una serie di competenze: conoscenza dei processi clinico-assistenziali e organizzativi, padronanza normativa, capacità di analisi economica sistemica, comunicazione interprofessionale. Altri interventi di rilievo sono stati proposti da Francesco Ghizzi, Direttore Commerciale Amtrust Assicurazioni S.p.A., Avv. Ottavia Pizzo, Partner BTG Legal, Gianluca Lanza, Amministratore Delegato Progea – Joint Commission Italia, Francesca Montesi Righetti, Risk Manager Specialty Healthcare MAG, Antonio D’Amore, Direttore Generale AO Cardarelli, Germano Perito, Direttore Generale dell’AORN Moscati di Avellino, Milena Vainieri, Membro CdA AGENAS e Professoressa in Economia e Gestione delle Imprese; Responsabile del Laboratorio, Management e Sanità Istituto di Management – Centro Health Science, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Andrea Vandelli, Avvocato, Postdoc Research Fellow presso la Scuola Superiore Sant’Anna Pisa, Francesco De Caro, Risk Manager dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, Velia Bruno, Direttore del Centro Nazionale della Clinical Governance ed Eccellenza delle cure dell’Istituto Superiore di Sanità, Avv. Maurizio Hazan, Esperto di Diritto Sanitario, Avv. Gianluigi Serafini, Partner Studio Grimaldi Alliance, Lorenzo Polo, Direttore UOC Risk Management, Qualità, Contenzioso e Medicina Legale Policlinico San Matteo, Pavia e neonominato Coordinatore del Gruppo ristretto Regione Lombardia dei raggruppamenti medico legali per la Gestione del rischio Sanitario Regionale, Ferruccio Capalbo, Vice Procuratore generale, assegnato alla Procura della Repubblica presso la Corte dei conti in Campania, Napoli, Francesco Graziano, Magistrato presso la Corte di Cassazione, Maurizio Ferrante, Risk Manager ASL Roma 6, Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Istituto Tumori Bari Giovanni Paolo II – IRCCS. Nel suo intervento il Presidente ACOP Campania, avv. Gianluca Maccauro, ha posto l’accento sulla difficoltà concreta che incontrano le Strutture sanitarie private e private-accreditate di medie-piccole dimensioni ad affrontare gli eventi avversi e ad adeguarsi agli obblighi di costituzione dei fondi a garanzia imposti dalla Legge Gelli-Bianco, avendo optato negli ultimi anni per il regime di autoritenzione. A tal proposito, ha illustrato l’importanza della figura del Clinical Risk Manager, proprio per evitare che l’introduzione degli obblighi di legge determini una instabilità sulla tenuta dei bilanci delle Strutture e metta a rischio la realizzazione del diritto alla salute e il rispetto degli obblighi di sicurezza delle cure e prevenzione, che costituiscono le obbligazioni proprie del contratto di spedalità. Si individuano, così, i concetti cardine della prevenzione del rischio: cure appropriate, cure tempestive e senza rischi. Da qui l’importanza della figura fondamentale del “Clinical Risk Manager”, che non è il “Gestore dei sinistri” ma il facilitatore dell’integrazione tra diverse competenze, ruolo chiave nella gestione del rischio clinico. Dal dibattito vivace e pragmatico è emerso che di pregnante importanza, come possibile soluzione, potrebbe risultare utile l’implementazione di un sistema di gestione del rischio e di definizione di governance interna, che includa gli “stress test”, simulando scenari avversi per verificare la loro resilienza e la capacità di far fronte a tal
