COMUNICATO 18 SETTEMBRE 2025
Da giorni arrivano echi e risonanze sulla sanità privata accreditata. Vi sono state dichiarazioni importanti: prima fra tutte, quella del Presidente di Acop, Prof. Michele Vietti, sull’importanza e la centralità della sanità privata accreditata.
Queste alcune delle sue affermazioni: “Ad Acop stanno a cuore le legittime aspettative dei lavoratori e l’efficienza del SSN di cui l’ospedalità privata è parte integrante”, continua: “Confidiamo che il Ministero fornisca un adeguato supporto per la sostenibilità anche economica degli adeguamenti contrattuali”.
Di estremo interesse la dichiarazione del Presidente di Acop Calabria, avvocato Enzo Paolini, che, accoratamente, ha criticato chi continuamente afferma che troppi soldi vengono attribuiti alla sanità privata: si parla di cinquecento milioni di euro, sborsati dalle regioni ogni anno con un sistema pubblico sempre più labile. Ma il Presidente Paolini ha spiegato che non è così! Innanzitutto perché la politica spesso dimentica che la sanità privata accreditata è servizio pubblico, dunque degno di essere finanziato per il principio solidaristico ed universalistico del sistema sanitario, costituzionalmente garantito. Inoltre, il Presidente di Acop Calabria ha spiegato come tutto sia fattibile applicando “il decreto 502/92 che consente la remunerazione oltre il tetto stabilito annualmente per garantire l’effettività delle cure e della libera scelta del cittadino”. In Calabria, ad esempio, negli ultimi anni sono state utilizzate risorse assegnate al fondo privato per incentivare prestazioni di alta specialità. Ciò ha determinato la riduzione delle liste di attesa e della migrazione sanitaria, non gravando sulla spesa sanitaria in alcun modo.
Vi sono state, poi, altre dichiarazioni, come quella del referente per la Toscana del Sindacato Datoriale PIN – Partite Iva Nazionale che ha definito la sanità privata toscana la Cenerentola del sistema sanitario e altre associazioni professionali e sindacati autonomi si sono mossi verso questa direzione. Un segnale importante per il mondo del lavoro nel settore privato accreditato, tante volte citato e tante volte ignorato, con contratti bloccati da diversi anni.
Si avverte sempre più l’urgenza di riconoscere pari dignità e pari retribuzione agli operatori della sanità privata.
Forse la proliferazione di sigle tanto a livello di associazioni quanto di sindacati non ha giovato all’interesse comune che è sempre quello di porre al centro il paziente da una parte ed il lavoratore dall’altro.
D’altro canto l’attuale Ministro della Salute si è espresso in più occasioni sulla questione sanità accreditata, considerandola: costola, braccio destro, parte integrante del sistema pubblico, ma è proprio dal suo dicastero che devono partire le iniziative per mettere in atto l’unificazione del sistema pubblico con il privato accreditato.