Rinnovo del CCNL comparto sanità: nulla di fatto

In merito al rinnovo del contratto Aran per circa 580mila lavoratori del Servizio sanitario nazionale, tra infermieri, tecnici e personale non dirigente, che prevede un aumento medio mensile di 172,37 euro per tredici mensilità, pari al 6,8% in più rispetto agli stipendi attuali, sono riprese ieri le trattative che purtroppo non hanno raggiunto l’esito sperato. Le risorse complessive stanziate ammontano a 1,784 miliardi di euro, comprensive di 175 milioni di euro per l’indennità di pronto soccorso, 35 milioni di euro per la specificità infermieristica, 15 milioni di euro per la tutela del malato.

“Dopo quindici mesi di trattativa, il CCNL della Sanità Pubblica 2022-2024 è ancora fermo per responsabilità di chi ha scelto di non firmare, nonostante il contratto garantisca aumenti medi del +7%, pari a circa 350 euro lordi mensili, e introduca importanti innovazioni normative. Una situazione inaccettabile che danneggia oltre 580.000 dipendenti del Servizio sanitario nazionale”.

Si legge in una nota diramata dalla Segreteria Nazionale della CISL FP, a margine dell’incontro convocato dall’ARAN (Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni) che, per tentare di sbloccare il negoziato, ha invitato al tavolo Cisl, Cgil, Uil, Confsal, Cgs, Cse e le rispettive categorie di funzione pubblica (Cisl Fp, Fp Cgil, Uil Fpl, Fials, Nursind, Nursing Up).  Il confronto si era interrotto a fine febbraio senza alcun risultato utile, dopo il rifiuto di Fp Cgil, Uil-Fpl e Nursing Up di sottoscrivere la pre-intesa giudicata insufficiente per il personale sanitario: migliaia di operatori non hanno potuto accedere agli aumenti economici e alle tutele previste. “Nei due incontri di gennaio scorso – ricorda la CISL FP – avevamo ottenuto risultati molto rilevanti: la possibilità per i professionisti e funzionari con 7 anni di esperienza e laurea triennale di accedere all’area dell’elevata qualificazione, l’introduzione della tutela legale gratuita per il personale vittima di aggressioni, il rafforzamento della disciplina sulle progressioni economiche e l’incremento delle ore di formazione continua da 24 a 40 ore. Purtroppo, l’irresponsabilità di CGIL, UIL e Nursing Up, che all’ultimo momento si sono rifiutati di sottoscrivere l’accordo, ha fatto sì che oggi tutte queste conquiste siano a rischio”. “In gioco – prosegue la Segreteria Nazionale – non ci sono solo tutti i diritti conquistati, ma anche di consegnare alla parte datoriale la gestione unilaterale delle risorse stanziate, privando i lavoratori della possibilità di vedere applicate le nuove tutele contrattuali. È paradossale che proprio chi oggi grida contro le aggressioni e invoca tutele sia lo stesso che ha bloccato il contratto che le introduceva”. “Abbiamo richiamato tutti alla responsabilità – sottolineano da CISL FP –. Ogni mese che passa senza contratto è un danno diretto per i lavoratori e professionisti: significa ritardare il pagamento degli arretrati, l’adeguamento degli stipendi, la proroga delle progressioni verticali in deroga, la protezione giuridica contro le aggressioni”.

“La CISL FP – conclude la nota – continuerà a battersi per la firma immediata del contratto, per evitare che il lavoro di quindici mesi di negoziato vada disperso e per avviare subito dopo la trattativa per il rinnovo 2025-2027, con nuove risorse già stanziate. I lavoratori meritano risposte concrete, non giochi politici sulla loro pelle”. Nonostante le posizioni dei sindacati siano molto distanti tra loro e il mancato accordo con l’ARAN resta la disponibilità al dialogo: convocato un nuovo incontro il 22 maggio come dichiarato in un comunicato ufficiale: “l’Agenzia ha preso atto che le posizioni dei sindacati restano sostanzialmente invariate rispetto a quanto espresso nella riunione del 14 gennaio. Anche l’Aran ha confermato il proprio orientamento negoziale. Una situazione attesa, anche alla luce del recente rinnovo delle Rsu”. “Nonostante le distanze – prosegue l’Aran -, tuttavia, il confronto ha permesso di entrare nel merito di alcune questioni specifiche, offrendo l’occasione per un dialogo più concreto. Per continuare il confronto e verificare se ci sono le condizioni per arrivare a un’intesa”. Non resta che attendere gli sviluppi all’esito dell’ulteriore incontro fissato.

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