COMUNICATO 22 DICEMBRE 2025
Lo scorso 18 dicembre 2025, si è tenuta a Roma la conferenza stampa di presentazione del Rapporto Osservasalute 2025, curato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica. Il Rapporto Osservasalute fornisce annualmente i risultati del check-up della devolution in sanità, corredando dati e indicatori con un’analisi critica sullo stato di salute degli italiani e sulla qualità dell’assistenza sanitaria a livello regionale. I principali dati emersi dal rapporto evidenziano un’Italia sempre più anziana e fragile, con una spesa sanitaria che grava pesantemente sulle famiglie. Si legge nel Rapporto che nel 2024 la spesa sanitaria totale è stata di 185 miliardi di euro, di cui ben 41 miliardi (circa il 22%) pagati direttamente dalle famiglie. La spesa pubblica italiana, dunque, resta tra le più basse dell’area OCSE. Inoltre, dallo studio è emerso che la Salute Mentale è uno dei settori più critici; l’Italia destina solo il 3,5% della spesa sanitaria totale alla salute mentale, uno dei valori più bassi in Europa, mentre aumentano ansia e disturbi alimentari tra i giovani. Riguardo le malattie croniche e stili di vita: il diabete colpisce il 5% della popolazione e costa oltre 445 milioni di euro l’anno. Si registra un aumento del consumo di alcol tra i giovanissimi e un peggioramento degli stili di vita, ormai simili a quelli dei Paesi nordeuropei. Il sistema soffre anche per l’elevata età media dei professionisti: oltre l’81% dei Medici di Medicina Generale ha più di 55 anni, mentre tra gli infermieri il 40,5% appartiene alla fascia 50-59 anni. Tra l’altro è stato evidenziato che solo 7 regioni italiane presentano conti sanitari in equilibrio. In continuità con le Edizioni precedenti del Rapporto Osservasalute, il capitolo dedicato all’assistenza ospedaliera basandosi su dati tratti dal “Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero – Dati SDO 2023”, a cura del Ministero della Salute, ex Direzione generale della programmazione sanitaria (oggi Direzione generale della programmazione e dell’edilizia sanitaria), presentato a marzo mostra i principali indicatori sull’attività ospedaliera in Italia, evidenziando trend e variabilità territoriale ed offrendo elementi di riflessione per analisi utili alla programmazione sanitaria, che si muove nell’ottica della riduzione delle disuguaglianze tra le regioni nell’erogazione dei LEA, attraverso la promozione di una più stretta integrazione tra Ospedale e territorio, anche con la realizzazione degli interventi previsti dal PNRR, al fine di garantire una maggiore soddisfazione dei bisogni sanitari, implementando gli strumenti individuati per la riduzione delle liste di attesa e incentivando l’utilizzo delle soluzioni di intelligenza artificiale nel rispetto dei principi di non discriminazione e di adeguata informazione dei pazienti. In conclusione, il Rapporto Osservasalute 2025, analizzando i dati sull’attività ospedaliera così come forniti, delinea, purtroppo, un quadro critico della sanità italiana, segnato da un invecchiamento demografico accelerato, stili di vita in peggioramento e risorse insufficienti.

