Novità sul fondo sanitario e sui dipendenti della sanità

Il Ministro della Salute, nel mese feriale, ha rilasciato una serie di interviste sul futuro della sanità. Molti sono gli argomenti trattati e di grande interesse che mostrano anche una retromarcia su alcune riforme date per certe nella prima parte del 2025.

Primariamente sul finanziamento del fondo sanitario 2026 per il quale, in accordo con il Ministero dell’Economia e Finanza, è previsto un aumento di circa 6 miliardi, con ulteriore incremento rispetto agli anni di crisi della pandemia.

Inoltre sono previste maggior assunzioni, cercando nuove formule che permettano ai dipendenti del comparto sanitario di uscire dal perimetro burocratico della pubblica amministrazione e dunque dalle sue rigidità, per consentire maggiore flessibilità nel lavoro, anche se sarà necessario comprendere le formule lavorative che si vorranno adottare.

Altro settore importante, cui sono seguite, una serie di iniziative, riguarda il nuovo piano per la salute mentale, dal momento che il malessere psichico imperversa da anni e soprattutto si riversa sulla popolazione giovanile.

Ulteriore argomento spinoso è quello delle liste di attesa, dove, però, sembra da notizie ufficiali e accreditate da AGENAS, che il trend si stia invertendo con 997 ospedali che hanno una riduzione delle stesse di oltre il 20%. Grazie, poi, alla piattaforma dei dati si comprende dove intervenire. La riduzione delle liste di attesa è passata anche per gli allungamenti, nei giorni festivi e prefestivi, degli orari delle visite ambulatoriali che, seppur, nate per le emergenze, in realtà hanno consentito un buono smaltimento delle medesime.

Il Ministro si è mostrato favorevole alle visite intramoenia che non sono moltissime e sono appannaggio di medici molto affermati che, però, hanno anche grandi responsabilità organizzative. Certamente esiste la necessità di regolamentazione e controllo.

Quanto ai medici di famiglia si fa retromarcia. Dopo le polemiche di categoria, in quanto si era suggerita, nell’ipotesi di riforma, la possibilità di scegliere un rapporto dipendente, oppure dedicare ore alle case di comunità, per merito di vari incontri con il sindacato dei medici di base, si è fatta strada l’idea di  attivare nuovi maxi-ambulatori aperti sette giorni su sette, almeno per 12 ore al giorno, dove i medici di base lavoreranno insieme agli specialisti. Inoltre verrà fissato un orario congruo di presenza nelle nuove strutture, che costituiranno anche un grande filtro per i pronto soccorso.

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