COMUNICATO 03 DICEMBRE 2024
Sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le linee guida inerenti all’art. 10, comma 3 del decreto legge n. 34 del 30 marzo 2023 (cosiddetto decreto bollette) che riguardano le disposizioni in materia di appalto, di reinternalizzazione dei servizi sanitari e di equità retributiva a parità di prestazioni lavorative. Le linee guida fanno parte integrante del Decreto del Ministero della Salute del 17 giugno 2024.
Secondo quanto previsto, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale potranno affidare a terzi i servizi sanitari medici ed infermieristici, solo in caso di necessità ed urgenza, in un’unica occasione e senza proroghe (non più di un anno), nel caso in cui si verifichi una impossibilità di impiegare il personale già in servizio, dipendente o convenzionato, ovvero attraverso i concorsi o l’assunzione di coloro che risultano idonei e collocati nelle graduatorie concorsuali.
Dunque si restringono fortemente i perimetri entro i quali poter fare ricorso alla esternalizzazione dei servizi medico-sanitari e si limitano anche i tempi, gli orari, le retribuzioni, alzando gli standard della qualità del lavoro. Per questa ragione le cosiddette stazioni appaltanti, ad esempio le ASL o gli ospedali, dovranno ricercare alti requisiti di professionalità e di affidabilità del personale. Nella scelta dell’operatore economico, dovrà essere valutato il possesso di idoneità professionale e potranno essere presi in considerazione requisiti economici-finanziari, quali il fatturato globale, oltre ai requisiti di capacità tecnica professionale.
Dunque per i servizi infermieristici il personale dovrà essere in possesso di laurea abilitante e iscrizione all’albo; per il personale medico: laurea in medicina e chirurgia, iscrizione all’albo e specializzazione. Per i titoli conseguiti all’estero deve sussistere il riconoscimento formale del titolo in Italia.
E’ prevista, inoltre, la conoscenza della lingua italiana e il rispetto di un codice di comportamento particolarmente riguardoso nei confronti della disciplina penale in tema di reati relativi a maltrattamenti sui pazienti e altre condotte perseguibili penalmente, ma anche un codice di comportamento improntato all’etica professionale e a garantire un atteggiamento collaborativo e di integrazione. Tutti requisiti, questi, di cui l’appaltante deve essere certo.
A tutto questo deve far seguito il fatto che il personale sia munito di adeguata polizza di assicurazione, che sappia trattare i dati sensibili, conoscendo il diritto alla privacy del paziente, anche nel veicolare informazioni a familiari e ai cargivers.
Venendo, poi, all’aspetto strettamente rispettoso, tanto dell’orario di lavoro, quanto della retribuzione, è previsto un tetto massimo di 48 ore settimanali di lavoro e un riposo di undici ore tra un turno e l’altro. Quanto, invece, ai tetti retributivi vanno, per i medici, da un massimo di 85 euro all’ora per il pronto soccorso e la rianimazione, a 75 euro per altri servizi medici; per gli infermieri la tariffa varia da 28 euro per il pronto soccorso a 25 euro per gli altri servizi.
Apparentemente sembra di poter affermare che un duro colpo viene sferrato ai gettonisti, ma ancor più alle società interinali che reperiscono personale sanitario su tutto il territorio nazionale, ma è ancora presto per affermare che il fenomeno sia in regressione, in considerazione dell’enorme richiesta che è sul campo, a causa della carenza di personale.
avv. Maria Antonella Mascaro