La proposta di legge per rifinanziare il Servizio Sanitario Nazionale

Da ieri in discussione alla Camera la proposta di legge sulle misure organiche e sul finanziamento del personale sanitario, la digitalizzazione e la governance del sistema sanitario, (proposta dal Movimento 5 stelle), non è iniziata sotto buoni auspici.

Il provvedimento è formato da dodici articoli e propone una riforma organica del servizio sanitario nazionale con misure volte a vari obiettivi.

Un punto di partenza riguarda il finanziamento che tende a fissare, dal 2024, un’incidenza minima dell’8% del PIL per la spesa sanitaria e un incremento annuale pari al doppio dell’inflazione, anche in caso di calo del PIL.

Altro argomento riguarda l’aggiornamento ed il finanziamento dei livelli essenziali di assistenza, mirando alla eliminazione delle prestazioni sanitarie più vetuste e alla revisione dei criteri di monitoraggio delle stesse.

Nella proposta sono previsti incrementi per l’aumento del personale sanitario e il potenziamento dell’assistenza territoriale con fondi incrementali fino a un miliardo annuo dal 2026.

Per le strutture sanitarie, riguardo all’accreditamento, è previsto un sistema di revisione delle regole per le autorizzazioni ed un sistema di controlli di ispezione.

Quanto alle liste di attesa sussiste un divieto di doppie liste, attraverso una gestione informatizzata unica regionale delle agende con un aumento delle risorse per la ricerca sanitaria e piena attuazione del fascicolo sanitario elettronico, con integrazione di sistemi di telemedicina.

Inoltre prende in considerazione la ridefinizione del 118 con dotazioni organiche e finanziarie maggiori e una copertura finanziaria attraverso una revisione della spesa pubblica per garantire risparmi di 4 miliardi annui dal 2025 al 2030, con clausola di salvaguardia fiscale in caso di mancata attuazione.
La settimana scorsa settimana il testo era stato trasmesso alle Commissioni consultive, ricevendo pareri contrari da cinque Commissioni (Giustizia, Finanze, Trasporti, Attività produttive, Lavoro), un parere favorevole dalla Commissione Affari costituzionali e la richiesta della Commissione di Bilancio di una relazione tecnica. Nei giorni scorsi, la relazione del Ministero della Salute e il parere della Ragioneria Generale dello Stato, si erano espressi mettendo in risalto l’assenza di una quantificazione degli oneri e la carenza di coperture finanziarie, giudicando il testo non proseguibile.

Scontri fra la non prosecuzione dell’esame e il ritiro della proposta non sono terminati, ma anzi c’è stata una richiesta di riferire alla Camera.

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