Il rapporto OMS sugli antibatterici

18 giugno 2024

La penuria di antibatterici si fa sentire già da qualche tempo. Non solo ce ne sono pochi in cantiere, a causa del tempo necessario per la ricerca e lo sviluppo, ma non c’è innovazione.

Dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni da BPPL (Bacterial Priority Pathogens List) solo 12 possono essere considerati innovativi. Ci sono lacune anche nei prodotti per bambini, nelle formulazioni orali più convenienti per i pazienti ambulatoriali e negli agenti per affrontare la crescente resistenza ai farmaci.

Questo è quanto emerge dal rapporto sugli agenti antibatterici appena pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), comprensivo degli antibiotici, in fase di sviluppo clinico e preclinico in tutto il mondo.

Sebbene il numero di agenti antibatterici sia aumentato, vi è un urgente bisogno di agenti nuovi e innovativi per le infezioni gravi e per sostituire quelli che diventano inefficaci a causa dell’uso diffuso.

Il rapporto è stato pubblicato per la prima volta nel 2017 e valuta i risultati della ricerca e sviluppo, in relazione alla resistenza ai farmaci da parte degli agenti patogeni, in modo da contrastarla e finalizzarla al meglio.

La resistenza antimicrobica si verifica quando batteri, virus, funghi e parassiti non rispondono più ai farmaci, rendendo i pazienti vulnerabili e aumentando il rischio di diffusione di infezioni.

Sono, pertanto, necessari, anzi indispensabili studi e mezzi per incoraggiare la ricerca su agenti non tradizionali, sui quali non è semplice lavorare, anche dal punto di vista delle tecnologie che sono necessarie.

Per gli antibatterici di nuova generazione dal 2017, tredici hanno ottenuto l’autorizzazione ad essere immessi in commercio, ma solo due sono di nuova generazione, per fare intendere quale sia il rapporto e quanto sia complicata la ricerca sui prodotti innovativi.

La necessità è quella di una diagnostica rapida e disponibile a prezzi accessibili.

Le fatiche portate avanti dalla ricerca per sviluppare nuovi agenti antibatterici, devono essere accompagnati parallelamente dagli sforzi governativi per garantire l’acceso ai farmaci in modo equo e ben distribuito in tutti i paesi del mondo, quando, invece, il dislivello di reddito si sente ed è sempre più differenziato. Invece, l’accesso universale è priorità  dell’OMS che cerca, attraverso l’adozione di risoluzioni, il modo per far sì che, tanto con richiesta di finanziamenti, quanto con iniziative che sviluppino la ricerca, si riesca a migliorare ed innovare le tecnologie su questa complicata mission.

avv. Maria Antonella Mascaro

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