Il Commissariamento di Agenas

Nella scorsa settimana la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il commissariamento di AGENAS, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali.

Solo per puntualizzare si tratta dell’ente pubblico non economico di rilievo nazionale, istituito con decreto legislativo del 30 giugno 1993 n. 266 e successive modifiche e si configura come organo tecnico scientifico del Sistema Sanitario Nazionale, svolgendo attività di ricerca e di supporto nei confronti del Ministro della Salute, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi dell’art. 2, comma 357.

AGENAS è un ente di collegamento fra lo Stato ed il territorio, in quanto assicura la propria collaborazione tecnico-operativa alle Regioni e alle singole aziende sanitarie in ambito organizzativo, gestionale, economico, finanziario e contabile, in tema di efficacia degli interventi sanitari, nonché di qualità, sicurezza e umanizzazione delle cure.

Il decreto legge 8 aprile 2020 n. 23, convertito con modificazioni dalla legge 5 giugno 2020 n. 40, ha affidato ad AGENAS il compito di collaborare all’azione di potenziamento della rete di assistenza ospedaliera e territoriale, al fine di assicurare la più elevata risposta sanitaria all’emergenza epidemiologica. Inoltre, con decreto legge 27 gennaio 2022 n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2022 n. 25, è stato assegnato ad AGENAS il ruolo di Agenzia nazionale per la sanità digitale, con l’obiettivo di assicurare il potenziamento della digitalizzazione dei servizi e dei processi in sanità.

Con il suo commissariamento, la legge prevede la nomina di un commissario straordinario, individuato nella figura dell’ex direttore generale della programmazione del Ministero della Salute, il cui mandato scadrà il 31 dicembre 2025. Nelle mani del commissario si concentreranno tutti i poteri, ordinari e straordinari, che prima spettavano al presidente, al direttore generale e al consiglio di amministrazione dell’Agenzia.

Il governo ha ritenuto la misura necessaria per tentare di risolvere le difficoltà gestionali di un ente strategico per il coordinamento sanitario tra Stato e Regioni. Invece, per le opposizioni, il commissariamento serve unicamente a celare gli errori dell’esecutivo nell’amministrazione della sanità pubblica e nella messa a terra dei fondi del Pnrr.

Nel decreto è previsto che il commissario è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della salute, sentita la Conferenza Stato Regioni ed esercita tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. Con il suo insediamento decadono tutti gli altri organi. Il commissario è nominato tra esperti, anche non appartenenti alla pubblica amministrazione, di riconosciuta competenza in diritto sanitario e in organizzazione, programmazione, gestione e finanziamento del servizio sanitario.

La misura è stata ritenuta necessaria, in special modo, per uscire dalla situazione di stallo venutasi a creare recentemente, ma la speranza è che venga garantita la trasparenza nei dati che da sempre sono elaborati e messi a disposizione del pubblico da parte dell’agenzia.

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