COMUNICATO 23 OTTOBRE 2025
La legge n. 144 del 2025 è dedicata alla retribuzione dei lavoratori e alla contrattazione collettiva. La norma si propone di accelerare i rinnovi contrattuali e contrastare la concorrenza sleale tra contratti.
Il provvedimento è una legge delega per la quale nel corso del prossimo anno sono previsti diversi decreti attuativi. Dunque conferisce al Governo il potere di emanare decreti legislativi per riordinare la materia della retribuzione e della contrattazione collettiva. L’obiettivo è quello di promuovere l’equità salariale, contrastare il dumping contrattuale con la limitazione di contratti mirati a ridurre salario e tutele assicurative e contributive, inoltre rafforzare la contrattazione collettiva, fissando come riferimento per le retribuzioni i minimi previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) più rappresentativi.
Certamente il dumping contrattuale è un punto cruciale per il settore privato, ma che si ripercuote anche nel settore pubblico, dove i contratti restano spesso bloccati per anni.
A tale proposito il CCNL Sanità è ancora in attesa della certificazione della Corte dei conti, nonostante l’intesa risalga a giugno e il parere favorevole del Governo sia arrivato solo a ottobre. Anche per l’area della dirigenza sanitaria e delle funzioni locali le trattative si sono aperte con mesi di ritardo, mentre il triennio contrattuale 2022-2024 è ormai scaduto da tempo.
Il legislatore vuole rafforzare la tutela salariale senza introdurre un salario minimo legale, ancorando le retribuzioni al “trattamento economico complessivo minimo” dei CCNL maggiormente applicati ed estendendone la componente economica ai lavoratori non coperti e agli appalti di servizi.
Tutto ciò secondo la migliore applicazione dell’art. 36 della Costituzione: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”.
La legge affida al Governo la definizione del criterio di maggiore applicazione “con riferimento al numero delle imprese e dei dipendenti”, così da selezionare, per ogni categoria, i contratti nazionali cui ancorare la soglia minima retributiva.
La disposizione è affiancata dall’estensione di tali trattamenti anche ai gruppi di lavoratori non coperti da contrattazione collettiva, tramite l’applicazione del contratto nazionale della categoria più simile.
L’intento, nei limiti indicati dalla giurisprudenza costituzionale, è quello di un’estensione erga omnes dei minimi contrattuali riferita alla sola componente economica, coerente con l’attuazione dell’art. 36 della Cost.
In questo quadro, la concreta attuazione della delega dovrà introdurre presidi antidumping che combinino il criterio della maggiore applicazione con indicatori di qualità e di rappresentatività.
La legge impone, in ambito di appalti, l’adozione di misure che prevedano per le società appaltatrici e subappaltatrici l’obbligo di riconoscere trattamenti economici complessivi minimi non inferiori a quelli dei contratti nazionali del lavoro, maggiormente applicati nel settore di riferimento, rafforzando i poteri di verifica delle stazioni appaltanti.
Importanti sono, inoltre, le misure a sostegno dei rinnovi dei contratti entro i termini previsti, oppure per quelli già scaduti. È prevista la possibilità di un intervento diretto del Ministero del Lavoro per i contratti scaduti e non rinnovati entro i termini. In considerazione della natura eccezionale di un tale potere sostitutivo, i decreti attuativi dovranno dettagliare le modalità nonché le forme del suddetto intervento ministeriale.
Altra novità, risiede nell’aumento della vigilanza sul sistema cooperativo e al contrasto alle elusioni retributive e contributive.
La legge delega il Governo a razionalizzare i flussi informativi tra imprese ed enti pubblici sui dati retributivi e sull’applicazione della contrattazione. Nello stesso tempo la legge dispone il perfezionamento del sistema ispettivo, anche mediante tecnologie avanzate e banche dati condivise, per potenziare il contrasto al lavoro sommerso o irregolare e all’evasione contributiva.