Comunicato 25 giugno 2024
Sono stati portati all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni gli accordi per un programma integrativo per gli investimenti sanitari in Calabria e in Puglia.
Per la Calabria il programma di investimento è finalizzato ad interventi che concernono il miglioramento della qualità e l’adeguatezza delle prestazioni ospedaliere. Il fine che si vuole realizzare è chiaro: attraverso il potenziamento degli ospedali si può perseguire la riduzione della mobilità passiva e magari un’inversione di tendenza della migrazione verso il sud.
Si tratterebbe di un investimento di 45 milioni di euro di cui oltre 42 milioni a carico dello Stato, secondo la delibera Cipe 98/2008 e circa 2 milioni a carico della Regione.
Per quanto riguarda la Puglia l’accordo di programma integrativo ammonta a più di 200 milioni di euro, di cui oltre 195 a carico dello Stato e il resto a carico della regione.
Si tratta di interventi per migliorare le prestazioni ospedaliere con completamento e riqualificazioni degli ospedali di I e II livello al fine di renderli tecnologicamente all’avanguardia e dismissione di quelli inefficienti e quasi in disuso (in Puglia non sono pochi). Si tratta, dunque, di un’operazione di aggregazione dell’offerta per meglio razionalizzare e gestire la rete ospedaliera e anche qui ridurre la migrazione sanitaria.
Ovviamente si parla di investimenti delle rete ospedaliera e certamente sono primi passi, seppur fatti con ritardo, necessari, ma non va dimenticato che del pubblico fa parte tutta la sanità privata accreditata, la quale, nonostante sia a pieno titolo sanità pubblica, anche in considerazione di quanto scritto nella Costituzione italiana, non beneficia direttamente di questi tipi di investimenti e certamente, lo si ribadisce, verrà penalizzata, nelle regioni del sud, come appunto Calabria e Puglia, dalla legge sull’autonomia differenziata, qualora dovesse rimanere tale.
avv. Maria Antonella Mascaro