Approvato in CDM il Decreto Milleproroghe 2026 che interviene per le scadenze imminenti

Anche per quest’anno è stato varato il provvedimento che introduce proroghe e disposizioni urgenti in materia di termini normativi che contempla, anche nell’ambito sanitario, una serie di rinvii di entrata in vigore di disposizioni già assunte per garantire continuità e stabilità normativa. Ed invero, nella seduta dell’11 dicembre 2025 il Consiglio dei Ministri n. 151, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, ha approvato un decreto-legge, c.d. Decreto Milleproroghe 2026, che introduce una serie di disposizioni urgenti che intervengono su diversi ambiti, dalle politiche per le imprese alla sanità, dalla tutela delle famiglie fino alla regolamentazione economica. Ampio spazio è dedicato al settore sanitario, che continua a beneficiare di un regime derogatorio esteso. Il decreto proroga le misure straordinarie per il reclutamento di medici, specializzandi e personale sanitario, mantiene la limitazione della responsabilità penale ai soli casi di colpa grave e rinvia l’entrata a regime di riforme strutturali, come la valutazione multidimensionale per gli anziani non autosufficienti. Le proroghe rispondono alla persistente carenza di personale e alla necessità di garantire la continuità dei servizi essenziali del Servizio sanitario nazionale. In particolare si legge nel testo al comma 9: “Per rafforzare i servizi sanitari regionali e recuperare le liste d’attesa, verificata l’impossibilità di utilizzare personale già in servizio, nonché di ricorrere agli idonei collocati in graduatorie concorsuali in vigore, gli enti del Ssn potranno continuare anche per tutto il 2026 a conferire incarichi semestrali di lavoro autonomo ai medici specializzandi e incarichi a tempo determinato al personale delle professioni sanitarie, agli operatori socio-sanitari e ai medici specializzandi iscritti regolarmente all’ultimo e penultimo anno di corso della scuola di specializzazione, anche mediante proroga”. Sempre per il comparto sanitario, inoltre, il decreto proroga al 31 dicembre 2026 lo scudo penale, limitando la responsabilità penale degli operatori sanitari ai soli casi di colpa grave. Una misura concepita per garantire maggiore serenità nell’esercizio delle professioni mediche e infermieristiche. Precisamente, si parla di limitazione della responsabilità penale degli esercenti una professione sanitaria in situazioni di grave carenza del personale. Una misura che, in realtà, è già presente nella legge delega per la riforma delle professioni sanitarie, la quale ha iniziato oggi il suo iter in Parlamento. Tuttavia, la delega non sarà approvata prima del 31 dicembre e, quindi, c’era la necessità di prorogare la misura. Il provvedimento di fine anno proroga, infine, anche la scadenza relativa “all’attività istruttoria connessa alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni” (Lep), che slitta al 31 dicembre 2026. 

avv. Rossella Gravina

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