COMUNICATO 13 NOVEMBRE 2025
Si è copiosamente affrontato il temarelativo alla riforma che ha rivoluzionato il sistema di accesso programmato previsto dalla legge 264/1999 per la Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Dunque, eliminazione – almeno apparente – dei test a quiz (solo per le Università statali in lingua italiana) e sostituzione con l’ammissione aperta al primo semestre, spostando la selezione all’inizio del secondo semestre, che potrà essere frequentato solo dai migliori studenti definiti da una graduatoria nazionale decisa dai risultati universitari maturati nel frattempo.
Secondo la riforma dovrebbe essere possibile ripetere una sola volta l’iscrizione al primo semestre e, in caso di mancato superamento di uno o più esami o di un punteggio insufficiente per l’inserimento nella graduatoria nazionale, si potrà rifrequentare, ma solo per una seconda volta. Nella presentazione della domanda, lo studente dovrebbe individuare, oltre all’università presso la quale intende svolgere il semestre filtro, le ulteriori sedi universitarie dove voler proseguire il secondo semestre. In caso di mancata ammissione al secondo semestre, lo studente potrà iscriversi ad uno dei corsi di laurea di area biomedica, farmaceutica, sanitaria e veterinaria, anche in soprannumero.
La scelta di seguire i corsi on line o in presenza è stata lasciata allo studente e le materie da sostenere sono quelle di biologia, chimica e fisica, a loro volta eseguite con la metodologia del test.
Le novità vengono in questi giorni ulteriormente integrate con il placet del Ministro dell’Università e Ricerca in merito alla soglia di frequenza che per l’ammissione agli esami/test è stata fissata al 51%. Chi non dovesse raggiungerla potrà essere ammesso solo a condizione di svolgere attività di recupero messe a disposizione dall’ateneo prescelto.
Un principio di flessibilità nell’applicazione del requisito stabilito dall’assemblea della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) con la partecipazione del Ministro dell’Università riguardo la percentuale di presenze necessaria per l’ammissione agli esami nel semestre aperto.
Pertanto, qualora uno studente non raggiungesse la percentuale su indicata non verrà automaticamente escluso dall’esame, ma dovrà recuperare, attraverso lo svolgimento di attività, organizzate dall’ateneo di appartenenza, laddove questo lo ritenga necessario, dunque lasciando un criterio di discrezionalità, almeno apparentemente, alla singola università.

