Sanità e manovra di bilancio

La discussione sulla sanità nell’ambito della manovra di bilancio dell’anno in corso è sempre piùaccesa.

Le risorse sono molto frammentate e il rapporto spesa sanitaria/PIL è destinato a scendere sotto il 6%, pur se rapportare la spesa sanitaria al PIL è un indice piuttosto generico.

Il governo rivendica lo stanziamento di un aumento dei fondi senza precedenti con un’attenzione particolare al personale sanitario.

L’organo costituzionale del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro parla di un sistema che pur crescendo in assoluto, va indietro rispetto al PIL. La Corte dei Conti esprime scetticismo poiché permangono una serie di criticità da affrontare riguardo al settore.

L’Istat, attraverso i suoi dati, ha pubblicato che circa sei milioni di cittadini italiani, nel 2024, hanno rinunciato a cure e visite; si tratta di due milioni in più rispetto al 2023.

Il Ministro dell’Economia e Finanza difende la manovra, dal momento che l’elevatissimo debito pubblico del paese non poteva permettere manovre più ricche, ma l’Italia ha vissuto periodi più bui.

La politica, ovviamente vive una totale contraddizione fra opposizioni, ma in oltre la polemica politica, permangono criticità strutturali denunciate da tutte gli enti tecnici. In primo luogo persiste la carenza di personale con al suo fianco le liste di attesa interminabili; segue la problematica dell’invecchiamento della forza lavoro, a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile; ancora i divari territoriali e dunque la perdita di attrattività del sistema sanitario pubblico.

Dunque il rischio è rappresentato dal fattore lavoro umano, poiché nei prossimi anni si andrà sempre più incontro ad una crisi lavorativa e finanziaria, contagiata anche dal calo dell’indice demografico.

Il pericolo del definanziamento del sistema sanitario nazionale può condurre ad un tale collasso che costringerà a rivolgersi al puro privato, se nelle varie manovre non verrà considerato e finanziato il privato accreditato che è in tutto e per tutto sistema pubblico.

Mentre la politica si scambia accuse e polemiche, le istituzioni locali, territoriali chiedono programmazione e una visione più larga che ricomprenda i soggetti che continuano a fare ed erogare servizi sanitari, senza essere considerati.

Dunque, la sanità, fatta di tanti soggetti che lavorano alacremente sul campo, quella fatta di ambulatori, pronto soccorso, case di comunità deve essere sostenuta, non può essere messa in crisi da un sistema che non la considera, non la vede, ma se ne serva.

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