COMUNICATO 22 OTTOBRE 2025
L’assistenza agli anziani non autosufficienti rappresenta oggi uno dei nodi strutturali del futuro del welfare state italiano. È quanto è emerso nell’incontro tenutosi lo scorso 21 ottobre presso l’Auditorium del Ministero della Salute a Roma, sul tema “L’assistenza agli anziani: un investimento per il futuro dell’Italia”, promosso dal Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza. Nel suo intervento, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha riconosciuto la centralità della questione: “L’assistenza agli anziani è una delle priorità del Ministero. Non basta vivere di più: dobbiamo vivere meglio”, sottolineando come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenti “un’occasione irripetibile” per innovare la medicina territoriale e digitale, due pilastri che si intrecciano con la gestione della cronicità. In Italia, poco meno di un quarto della popolazione (24,3%) ha più di 65 anni: circa 14 milioni di persone. Di queste, 4 milioni non sono autosufficienti e necessitano di assistenza continuativa nella vita quotidiana. È la fascia di popolazione che cresce più rapidamente nel Paese: fra dieci anni, si stima che saranno circa 6 milioni. L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), sistema introdotto già da tempo nel nostro Paese che sta vivendo un forte impulso ed è stato aggiornato grazie al PNRR, prevede un programma personalizzato e gratuito di cure mediche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali erogate direttamente a domicilio. L’obiettivo è fornire assistenza a persone non autosufficienti, o con difficoltà di mobilità, per evitare il ricovero ospedaliero non necessario. Le prestazioni variano in base al Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) definito da un’equipe di valutazione e possono includere visite mediche specialistiche, fisioterapia, medicazioni, somministrazione di farmaci e supporto psicologico. Il Governo ha potenziato l’ADI con fondi aggiuntivi, portando a 1,5 milioni il numero di anziani assistiti. Il Ministro della Salute ha, poi, aggiunto nel suo intervento: «La civiltà di una Nazione si valuta dall’attenzione che si dedica ai più fragili e l’assistenza agli anziani non autosufficienti è uno degli aspetti sui quali siamo fortemente impegnati. Abbiamo aumentato i fondi per l’investimento del PNRR sull’assistenza domiciliare integrata raggiungendo in anticipo l’obiettivo del 10% di over 65 assistiti al domicilio. Siamo tornati ad essere la seconda Nazione più longeva al mondo, ma vogliamo che gli over65 vivano più a lungo e meglio. Per fare questo è fondamentale puntare sulla prevenzione, non solo per la salute, ma anche per la sostenibilità del nostro servizio sanitario pubblico, che rappresenta ancora un modello all’estero per i suoi principi fondanti cioè equità e accessibilità alle cure, attenzione agli indigenti e ai fragili che siamo impegnati a difendere e preservare». Il Ministro ha concluso menzionando l’intenzione di proseguire con ulteriori investimenti per l’assistenza domiciliare e per la professionalizzazione del lavoro di cura. Il Governo, dunque, è impegnato per rilanciare il tema dell’assistenza agli anziani come investimento strategico per la coesione sociale e il benessere del Paese.