Il Consiglio dei Ministri ha approvato nella seduta del 4 Giugno u.s. un decreto legislativo c.d. “Liste di attesa prestazioni sanitarie” e un disegno di legge in materia. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella conferenza stampa di presentazione dei provvedimenti adottati, ha illustrato il contenuto dei due interventi normativi riferendo “… Tengo a precisare che questi provvedimenti sono frutto di un lavoro che ci ha visto confrontarci con Regioni, Ordini professionali, associazioni dei cittadini e credo che si va incontro a quello che è uno dei problemi più lamentati dai cittadini rispetto al Sistema sanitario che sono le “liste di attesa”, è una questione di risorse ma anche di organizzazione…”. Nello specifico il Decreto Legge sarà articolato in 7 articoli: l’art. 1 prevede l’istituzione di una piattaforma nazionale per le liste di attesa presso l’ AGENAS con l’obiettivo fondamentale di monitorare i tempi delle liste per prestazione e per Regione; l’art.2 introduce un Organismo di controllo sull’assistenza sanitaria, che dipende dal Ministero della Salute, per rafforzare la funzione di verifica che svolge il SIVEAS, già operante presso il Ministero per controllare la gestione delle liste di attesa e, in particolare, i piani operativi per il recupero delle liste di attesa delle prestazioni; l’art. 3 disciplina l’implementazione del sistema di prenotazione CUP nazionale e regionale con il CUP privato convenzionato che dovrà mettere a disposizione in maniera trasparente tutte le prestazioni ai cittadini, creando così un centro unico di prenotazione che comprende gli Erogatori privati accreditati ospedalieri e ambulatoriali introducendo nell’interno del Centro Unico di prenotazione un sistema di recall che si attiverà due giorni prima della data di prenotazione per chiederne conferma o cancellazione ai pazienti, anche da remoto, in modo da evitare che ci possano essere prestazioni prenotate e non effettuate. Altro aspetto pregnante è la previsione del divieto di chiudere o sospendere le agende e l’aver statuito il principio che non potranno più essere svolte, all’interno delle Strutture pubbliche, maggiori prestazioni in intramoenia rispetto a quelle svolte per il SSN come fin ora accaduto. L’art. 4 riguarda il potenziamento dell’offerta assistenziale rispetto alle visite diagnostiche e specialistiche anche nei giorni di sabato e domenica e l’allargamento della fascia oraria ; l’art.5 riguarda il superamento del tetto di spesa per il 2024 che sarà incrementato, per le Regioni che ne faranno richiesta, dal 10% al 15% per l’assunzione del personale sanitario stabilendo, a partire dal 1/01/2025, l’abrogazione del tetto di spesa con una metodologia che preveda la verifica del fabbisogno del personale di concerto con AGENAS, MEF e d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni ;l’ art.6 introduce ulteriori misure per il rafforzamento dei dipartimenti di salute mentale; l’art. 7 riguarda la previsione di una flat tax al 15% delle prestazioni orarie aggiuntive dei sanitari impegnati nella riduzione delle liste indipendentemente dal reddito percepito dal singolo operatore sanitario. Dall’esame del quadro normativo illustrato emerge la volontà del Governo di mettere in atto con misure urgenti un sistema finalizzato alla riduzione delle liste di attesa che, inevitabilmente, porterà ad una riorganizzazione e ad un adeguamento gestionale anche delle Strutture private con l’auspicio che si realizzi la sinergia necessaria per l’attuazione dell’obiettivo.
