Relazione parlamentare sui fondi PNRR Sanità

Il focus sul tema “il PNRR e la riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale”, presentato alla Camera dei deputati qualche giorno fa, esamina lo stato di avanzamento della Missione 6, Salute e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). L’analisi va oltre la questione del rispetto formale delle scadenze previste per il raggiungimento degli obiettivi concentrandosi, soprattutto, sulla concreta possibilità di successo della sfida di riorganizzare e potenziare il Servizio sanitario nazionale (SSN). Pertanto, oltre a considerare lo stato di avanzamento degli investimenti secondo i dati più recenti disponibili (documenti ufficiali di monitoraggio e piattaforma ReGiS), si valutano gli sviluppi in termini di effettiva entrata in funzione a pieno regime e in modo strutturale dei nuovi servizi. Infatti, il rafforzamento del SSN, che l’emergenza pandemica, evidenziando criticità e carenze, ha reso ineludibile, è stato ampiamente affidato al PNRR. Il finanziamento PNRR della Missione Salute è pari a 15,63 miliardi, cui si aggiungono le risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC), inizialmente indicate in 2,89 miliardi e successivamente ridimensionate e in parte sostituite da altri fondi. Il rapporto mette, altresì,  in evidenza che è ancora necessario un forte impegno per completare le azioni, che pure sono state avviate, generando un effetto sostanziale sulla disponibilità e qualità dei servizi e dunque sul concreto potenziamento del SSN: l’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico, la cui disciplina ha richiesto numerosi interventi normativi e regolatori, anche per affrontare i problemi legati alle norme sulla privacy, è ancora limitato; quanto all’assistenza domiciliare, le Centrali operative territoriali (COT) sono in funzione, le informazioni disponibili sulla platea degli assistiti in assistenza domiciliare integrata risalgono al 2023, quando l’incremento non appariva omogeneo sul territorio, e sulla telemedicina si è assistito a un rallentamento, ma il target è diventato più ambizioso, anche grazie ai nuovi finanziamenti assicurati con la revisione del Piano; relativamente alla digitalizzazione dei Dipartimenti di emergenza urgenza e accettazione (DEA), le rilevazioni degli importi fatturati non sono rassicuranti, considerando che l’intervento deve essere concluso entro l’anno e qualche Regione del Centro-Sud è ampiamente in ritardo; per l’acquisto di macchinari, dopo un avvio frenato da diverse difficoltà (dall’aumento dei prezzi ai problemi di sincronizzazione delle sostituzioni), si sta registrando un rapido avanzamento, anche se qualche Regione è ancora indietro, in particolare sulle consegne e sui collaudi; per l’intervento relativo ai posti in terapia intensiva e semi-intensiva, si rilevano sviluppi differenziati tra le Regioni; nel campo della formazione alcuni obiettivi sono stati già raggiunti e per la ricerca sono stati pubblicati diversi bandi, sono state approvate delle graduatorie e si è cominciato a finanziare alcuni progetti. Tuttavia, la realizzazione degli investimenti non garantisce l’entrata in funzione a pieno regime delle nuove strutture. Il successo della Missione Salute è anche legato alla capacità di popolare di professionisti, appositamente formati, le strutture nuove o potenziate. Attualmente, pochi servizi sono assicurati nelle Case e negli Ospedali di comunità, soprattutto nel Mezzogiorno, e non è chiaro in che misura i nuovi posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva siano dotati di apposito personale aggiuntivo per assistere i pazienti.  A tal proposito, la questione del governo e del recupero delle liste d’attesa per l’assistenza specialistica ambulatoriale e per l’assistenza ospedaliera è un tema che assume rilievo proprio in considerazione del fatto che è stato oggetto di appositi finanziamenti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza e considerato che le misure disposte dalla legge di Bilancio 2025 per ridurre il fenomeno delle liste d’attesa (art. 1, commi 277-280, L. n. 207/2024) hanno stabilito l’innalzamento dei limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati ed, In particolare, per l’accesso alle prestazioni di ricovero presso i pronto soccorso. L’ulteriore incremento del limite di spesa previsto per l’erogazione delle prestazioni assistenziali ricomprese nei livelli essenziali di assistenza (LEA) da parte di soggetti privati accreditati è pari a 0,5 punti percentuali per l’anno 2025 e a 1 punto percentuale a decorrere dal 2026. Dette risorse incrementali sono anche destinate alle prestazioni di ricovero e ambulatoriali, erogate dalle strutture sanitarie private accreditate dotate di pronto soccorso e inserite nella rete dell’emergenza. Si evidenzia, infine, che il 19 maggio scorso la Cabina di regia PNRR ha approvato una proposta di revisione tecnica del Piano che è stata sottoposta all’esame del Parlamento. La Commissione europea e il Consiglio dovrebbero approvarla entro la fine di giugno 2025. La missione Salute verrebbe solo marginalmente coinvolta dalle revisioni, che consisterebbero essenzialmente in modifiche definitorie e anticipi di target.

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