Finanziaria 2026: oggi nuovo vertice di Governo

Il Ministero alla Salute ha presentato lo schema di utilizzo dei fondi attesi dalla manovra, circa 2,3 miliardi di euro che si aggiungono ai 4 già stanziati dalla Finanziaria dell’anno scorso e necessari per mantenere invariato il rapporto del Fondo sanitario nazionale con il Pil. Il Governo, dunque, ha stanziato 4 miliardi di euro per i prossimi tre anni al fine di rafforzare il sistema sanitario nazionale. Di questi, 2,4 miliardi dovrebbero essere spesi già nel 2026. L’obiettivo è un aumento del personale ospedaliero: medici, infermieri e tecnici sanitari. Si mira a ridurre le liste d’attesa e permettere agli ospedali di affrontare il costante aumento dei ricoveri e degli interventi, dovuto all’invecchiamento della popolazione. Per i medici, si punta soprattutto a nuove assunzioni, stipendi più alti e incentivi per dedicarsi esclusivamente al pubblico, abbandonando la libera professione. Per gli infermieri, il ragionamento è paradossalmente opposto. Per attrarli verso il sistema sanitario nazionale, si vuole attuare la norma che permetterebbe loro di operare al contempo anche da liberi professionisti. Le nuove risorse si concentrano su personale, prevenzione, farmaceutica, assistenza territoriale e ricerca sanitaria, con l’obiettivo di consolidare il rilancio del Servizio sanitario nazionale. “Si tratta di un intervento strutturale per restituire centralità al capitale umano del Ssn e rafforzare i servizi di prossimità”, ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha definito la misura “un passo avanti concreto per rendere la sanità pubblica più attrattiva”. L’esecutivo vuole, quindi, aumentare gli stipendidei professionisti sanitari, per rendere il servizio sanitario pubblico italiano più competitivo sia rispetto al privato, sia rispetto agli ospedali pubblici esteri. Entrando nelle specifico, gli aumenti, anticipati dai ministri della Salute Orazio Schillaci, dovrebbero essere: 220 euro lordi al mese per i medici e 110 euro lordi al mese per gli infermieri. I medici, inoltre, dovrebbero ricevere un’indennità tra i 246 e i 1.825 euro lordi al mese se rinunciassero alla libera professione, accettando di lavorare solo nel pubblico. Per gli infermieri, invece, come detto, l’operazione sarà opposta. Il Governo punta a concedere loro la possibilità di lavorare anche da liberi professionisti, in modo che il posto pubblico non li escluda da tutte le altre opportunità di lavoro che il mercato offre. E’ previsto, poi, che un’altra parte delle risorse andrebbe a finanziare vari enti e istituti che fanno capo al Ministero della Salute: gli Irccs (60 milioni per nuove assunzioni di personale e 100 milioni per la ricerca corrente), l’Istituto Superiore di Sanità (20 milioni), il fondo One Health per i disturbi alimentari (10 milioni), Agenas (poco più di 8 milioni per la stabilizzazione del personale entrato con i fondi del Pnrr), Aifa (3,6 milioni per le assunzioni). Alle spese in conto capitale riservate al Ministero stesso spettano 81,3 milioni. Sono invece 150 i milioni previsti per potenziare la rete di assistenza domiciliare e territoriale. 

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