COMUNICATO 22 OTTOBRE 2024
Il Consiglio dei Ministri ha previsto un piano triennale per quanto concerne le assunzioni del personale sanitario. La novità è rappresentata da un finanziamento di 3,5 miliardi di euro provenienti soprattutto da banche e assicurazioni da destinare alla sanità ed ai più fragili per garantire migliori servizi.
I 3,5 miliardi si andrebbero ad aggiungere al miliardo già previsto dalla scorsa manovra. Le risorse finanziarie saranno utilizzate in primis per l’assunzione del personale sanitario, in maggior numero per quello infermieristico, stimando una carenza di personale medico perdurante ancora per tre anni.
Dunque si tratterà di reclutare circa diecimila medici e il doppio di infermieri.
Ancora, come si era accennato in altri scritti, si parla di defiscalizzazione per l’indennità di specificità che prevederà due momenti: il primo farà scendere l’aliquota dal 43% al 30%, abbattendola nell’anno successivo al 15% con un aumento in busta paga di circa 250 euro al mese. E’ inoltre previsto un aumento per i contratti dei dirigenti e comparto dal 5,78% al 6%.
Gli aumenti dei contratti di specializzazione sono previsti per medicina d’emergenza e urgenza, anestesiologia o infettivologia, al fine di rendere questi settori maggiormente attrattivi e sperare che l’incentivo possa incrementare la scelta di questi rami, pertanto gli aumenti oscilleranno dai duecento ai quattrocento euro al mese in più. Oltre a questo ci sarà un incremento del 5% spalmato sugli altri contratti di specializzazione.
Aumenta anche il tetto per la spesa farmaceutica. Si tratterà di circa ottocento milioni di euro. Saranno prelevati cento milioni di euro dal Fondo sanitario nazionale per la ricerca dell’antibiotico resistenza.
Riguardo al farmaco in manovra è prevista l’assunzione di 150 persone presso l’Aifa. E sempre per l’Agenzia del farmaco viene prevista l’estensione del ruolo unico alla dirigenza sanitaria dell’Agenzia.
Si delinea la ferma intenzione di mettere mano ai DRG, poiché le tariffe con cui le regioni rimborsano le prestazioni degli ospedali pubblici e privati convenzionati sono ferme da oltre venti anni. Dovrebbero essere stanziato circa un miliardo per il 2025 di cui 350 mln per riabilitazione e lungodegenza e 650 mln per assistenza agli acuti.
Per quanto attiene il payback dei dispositivi medici, il miliardo dovuto per il triennio 2015/2018 potrebbe essere spalmato su cinque anni.
Da ultimo dovrebbero essere previste risorse per finanziare il piano pandemico.
avv. Maria Antonella Mascaro