MINISTRO SCHILLACI SULLE LISTE DI ATTESA: INTERVERREMO IN SOSTITUZIONE DELLE REGIONI OVE NECESSARIO

Alle Regioni che rivendicano l’eliminazione dell’obbligo di un approccio basato sui c.d. “silos” nella gestione della spesa sanitaria(frammentazione dei finanziamenti e delle risorse) a favore di un approccio che lasci maggior margine di azione alle Regioni, evitando che le risorse abbiano già una destinazione stabilita e  la possibilità di spendere le risorse, non risorse in più, ma quelle già stanziate, nella maniera che ritengano più opportuna, nonché che richiedono prestazioni aggiuntive per l’eliminazione delle Liste di attesa,  il Ministro risponde che vi è l’impegno del Governo in tal senso: “La battaglia sulle Liste di attesa è una battaglia comune tra il Governo, il Ministero, le Regioni e l’interesse dei cittadini. Quindi tutto quello che va in questa direzione è ben accetto”. “Bisogna dare atto, continua Schillaci, che finalmente. dopo vent’anni si stia affrontando l’annosa questione. Sono fiducioso che le cose miglioreranno in relazione all’abbattimento delle liste di attesa. Il processo che è iniziato è un processo virtuoso, credo che i cittadini saranno i primi a beneficiarne”. Così in una intervista al Messaggero il ministro della Salute Orazio Schillaci.   “Finalmente – aggiunge – abbiamo una piattaforma trasparente con i dati sulle attese forniti dalle Regioni. Rispecchiano puntualmente la situazione Asl per Asl, prestazione per prestazione. Partendo dai dati oggettivi, si può agire. Ci sono ancora dei casi di grande difficoltà con ritardi inaccettabili nell’erogazione di alcune prestazioni essenziali. Ma con i dati alla mano, che fino ad oggi non c’erano, possiamo migliorare e credo che quindi siamo sulla strada giusta. Il quadro è a macchia di leopardo, ma in alcune Regioni si notano già dei miglioramenti per l’introduzione della legge”.   “In caso di difficoltà – prosegue – non esiteremo a fare scattare il meccanismo in maniera non punitiva nei confronti di questa o quella Regione, ma in forma oggettiva e proattiva. Puntiamo a risolvere il problema. E c’è una piena collaborazione con le Regioni nell’interesse dei cittadini”. Il ministro della Salute, inoltre, ha sottolineato come alla base delle liste d’attesa che affliggono il Sistema Sanitario Nazionale non c’è solo la scarsità di personale e risorse, ma anche un “evidente incremento di prescrizioni non necessarie” rilanciando, così, un messaggio chiaro alla comunità medica: “Assicuriamoci che ogni cittadino riceva solo le prestazioni di cui ha realmente bisogno, nei tempi giusti”. Il tema dell’appropriatezza prescrittiva, evitato nel recente decreto sulle liste d’attesa per non alimentare la percezione di un taglio indiscriminato alle prestazioni, resta comunque centrale nell’agenda ministeriale. Secondo Schillaci, gran parte delle prescrizioni in eccesso deriva da fenomeni di medicina difensiva: “I medici, spesso sotto pressione, ricorrono a esami e visite per proteggersi da potenziali denunce”. A tal fine, il ministro conferma l’intenzione di rendere strutturale lo scudo penale per i sanitari: “Vogliamo che i medici siano più sereni nell’esercizio della professione. Ma l’appropriatezza deve essere anche supportata dalle nuove tecnologie”. Tra le soluzioni prospettate: l’uso dell’intelligenza artificiale per aiutare il medico a identificare prestazioni realmente necessarie; un approccio educativo nei confronti della popolazione, per contrastare l’automatismo “più esami = più sicurezza” e la riduzione del carico burocratico per liberare tempo clinico utile. Si ribadisce, dunque, dal Ministero che l’intento non è quello di “dare pagelle” alle Regioni, ma di sostenere il sistema laddove emergano inefficienze. Dal prossimo settembre, infatti, sarà possibile attivare i poteri sostitutivi previsti dalla legge: in presenza di criticità segnalate e non risolte, lo Stato potrà intervenire direttamente, in accordo con le Regioni, per rimuovere gli ostacoli alla tempestiva erogazione delle prestazioni. 

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