COMUNICATO 3 GIUGNO 2025
Secondo le indicazioni del Governo la riforma che riguarda i medici di famiglia – se ne era già parlato in passato – prevede che gli stessi potranno scegliere se lavorare come liberi professionisti in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, oppure se diventare dipendenti dello Stato a tutti gli effetti. In ogni caso è previsto un obbligo di dedicare un certo numero di ore nelle nuove Case di comunità. Le più importanti testate di stampa accreditata parlano di dedicare almeno diciotto ore a settimana.
Secondo il Ministro della Salute questa soluzione del cosiddetto “doppio canale” sarebbe auspicabile per pervenire ad un miglior sistema di sanità territoriale e a rendere più attrattiva l’opzione di diventare medico di famiglia, in considerazione del fatto che non è una scelta richiesta negli ultimi tempi, soprattutto dopo la pandemia.
La forma del provvedimento con cui avviare la riforma potrebbe addirittura essere quella del decreto ministeriale.
Il paziente potrà sempre scegliere il suo medico, ma questi potrà decidere come proseguire la propria attività professionale. Se optasse per lavorare presso le Case di comunità, potendo anche essere sostituito da altro medico, il paziente potrà usufruire di alcuni esami diagnostici, come, ad esempio, l’elettrocardiogramma o la spirometria presso le strutture finanziate dal PNRR.
Un punto molto discusso ed al centro del dibattito, soprattutto di scontro fra Governo e sindacati è proprio il monte ore che ogni medico di base dovrà dedicare, comunque, alle Case di comunità. Dunque se il medico deciderà di continuare a svolgere la propria attività nel suo studio professionale, dovrà mettere in conto altre diciotto ore settimanali (questa è l’ipotesi che circola) da svolgere all’interno delle Case di comunità.
Ovviamente la proposta di passare ad essere dipendenti statali non è ben vista dalla Federazione Italiana dei medici di famiglia (FIMMG), tanto che si tratti di diretta dipendenza pubblica, tanto di volontariato.
I toni sono ancora molto accesi e continueranno ad essere seguiti ed aggiornati.
avv. Maria Antonella Mascaro