COMUNICATO 28 NOVEMBRE 2023
Il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, fa un appello per reperire medici, disposti a lavorare con e per la sanità calabrese.
Una chiara manifestazione di interesse postata su uno dei social più conosciuti attraverso la quale esplicita la necessità di ricoprire oltre 700 posizioni relative all’attività di medico.
Il primo Presidente che ha ricevuto molte critiche, inizialmente, per avere fatto ricorso ai medici cubani, necessari e dimostratesi fondamentali per sopperire alle carenze croniche del sistema sanitario locale, ora esprime una sorta di “chiamata alla missione”, lanciandola tramite un messaggio social rivolto ai professionisti della sanità italiana.
In particolare si tratterebbe di 705 posizioniper medici, suddivise in 466 postazioni di guardia medica, 91 postazioni per medici di medicina generale e 148 postazioni nel servizio 118, fondamentali per le emergenze.
Questo messaggio diffuso sui social è successivo ad un bando ufficiale, pubblicato sul sito della Regione e cerca di sopperire in tutti i modi alla carenza di personale sanitario che rappresenta un problema che la Calabria affronta da anni, amplificato dalla complessità del territorio e dall’emigrazione di molti professionisti verso altre regioni.
La Regione non è nuova a queste buone iniziative. Dopo le critiche, di cui si accennava, l’esempio dei medici cubani è stato esportato extraregione ed ha condotto ad effettuare accordi nazionali con vari paesi del mondo fra cui Cuba, India, Albania e molti altri.
Oggi la Calabria si pone come ulteriore esempio per contrastare e tentare di regolarizzare, a livello territoriale, il fenomeno dei “medici a gettone” che per le regioni del cento-nord sono una risorsa divenuta indispensabile, ma molto dispendiosa dal punto di vista economico, fenomeno del quale il Governo centrale non sembra volersi occupare.
Se, invece, ci fosse maggiore dialogo fra le regioni si potrebbe addivenire ad una proposta normativa contro la deregulation, imbastita in questo lungo periodo post pandemia.
L’obiettivo, per la Calabria, è quello di coinvolgere direttamente i medici italiani, richiamando l’attenzione di professionisti che vogliono fare la differenza in una regione che da troppo tempo lotta contro le sue difficoltà strutturali.
L’appello del Presidente è, dunque, anche un invito alla solidarietà, al principio universalistico che sta alla base del diritto alla salute.
Una sfida, ma anche una speranza che medici volenterosi vogliano aiutare la sanità calabrese ed in questo modo trovare anche la loro realizzazione con dignità.