COMUNICATO 14 MAGGIO 2025
Secondo il Rapporto Meridiano Sanità di TEHA, le persone di età superiore ai 65 anni, sebbene rappresentino circa il 25% della popolazione italiana, assorbono circa il 60% della spesa sanitaria nazionale, un dato che potrebbe salire ulteriormente nei prossimi decenni, considerando l’incremento della speranza di vita e In Italia la speranza di vita nel 2024 ha raggiunto gli 81,4 anni per gli uomini e 85,5 per le donne. Ed invero, secondo i dati Istat, al 1° gennaio 2025 l’età media degli italiani è pari a 46,8 anni, mentre il numero di over 65 ha raggiunto i 14,5 milioni (24,7% della popolazione). Entro il 2050, l’età media supererà i 50 anni e un terzo della popolazione avrà più di 65 anni, mentre il rapporto tra popolazione in età attiva e non attiva scenderà da 3:2 a 1:1. Questa dinamica rischia di determinare un profondo squilibrio tra generazioni, con effetti diretti su produttività, sostenibilità dei sistemi previdenziali, domanda di assistenza e servizi sanitari. Inoltre, l’invecchiamento comporta costi sanitari più elevati. “La longevità rappresenta una trasformazione irreversibile della nostra società, che impone una nuova visione delle politiche sanitarie, economiche e sociali” spiega Daniela Bianco, Partner The European House – Ambrosetti e Responsabile Healthcare Practice, Teha Group. “Costruire una società longeva in buona salute è indispensabile per non avere squilibri economici nel tempo per l’intero sistema economico e sociale del Paese. Per questo serve un cambio di paradigma che metta l’interconnessione tra salute, economia e demografia al centro dell’agenda pubblica, aumentando gli investimenti in prevenzione e innovazione”, conclude. “Siamo il Paese con la popolazione più longeva al mondo – siamo secondi solo al Giappone – e per questo è necessario adottare politiche che rendano questi numeri sostenibili. Invecchiamento della popolazione e sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale, infatti, sono due concetti strettamente legati”. Questo quanto espresso dal Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, Marcello Gemmato, durante il suo intervento in occasione della partecipazione all’evento di Pfizer “FUTURE – Economia, Longevità e Salute”. Per l’occasione, si sono riuniti a Roma, a Palazzo Wedekind, esponenti del mondo politico, accademico, scientifico, industriale e delle associazioni di pazienti, invitati a confrontarsi sulle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione e dal calo demografico in Italia. Tra i pilastri dell’invecchiamento in buona salute c’è la prevenzione: non è un caso che “il Ministro della Salute, Orazio Schillaci – continua Gemmato – abbia dichiarato di voler aumentare gli investimenti in prevenzione di due punti percentuali (dal 5 al 7%)”. Tra i primi obiettivi, rendere accessibili gli screening necessari alla diagnosi precoce delle patologie più diffuse a tutta la popolazione, partendo da quella più a rischio. Altrettanto importante è garantire un accesso equo e tempestivo ai farmaci innovativi. Investire sulla ricerca per sperimentare nuovi farmaci. Anche Barbara Capaccetti, Country Medical Directore e Vice Presidente Pfizer ritiene prioritario mettere a disposizione dei pazienti farmaci innovati e, soprattutto, sostenere la ricerca per individuarne di nuovi e più efficaci. “La longevità è, senza dubbio, un segno di progresso – spiega Capaccetti -. Ma se guadagnare anni è importante, lo è ancora di più trascorrerli in buona salute”. Anche Le politiche europee al riguardo hanno di recente assunto un ruolo centrale nel processo di elaborazione delle iniziative dell’Unione europea in materia di Sanità. La relazione 2023 della Commissione sui cambiamenti demografici esamina, proprio le sfide derivanti dall’invecchiamento della popolazione, dal calo demografico e dalla riduzione del numero di persone in età lavorativa. Affrontare l’invecchiamento della popolazione dell’UE, garantire un’elevata qualità di vita in età avanzata e sistemi sanitari sostenibili rappresentano sfide chiave per l’Unione e costituiscono una priorità nell’attuale agenda del Parlamento europeo. Non resta che attendere i provvedimenti della Commissione europea riguardo le strategie globali dell’UE in materia di salute per la promozione di azioni comuni.