COMUNICATO 14 LUGLIO 2025
Nell’ordinamento italiano vige l’obbligo di formazione continua per tutti i professionisti sanitari. Il sistema della formazione continua in medicina (Ecm) è il processo attraverso il quale il professionista della salute si mantiene aggiornato per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze del Servizio sanitario e al proprio sviluppo professionale. I professionisti sanitari hanno, quindi, l’obbligo deontologico di mettere in pratica le nuove conoscenze e competenze per offrire un’assistenza qualitativamente utile. L’acquisizione dei crediti può attuarsi attraverso formazione accredita (provider) e formazione individuale. La normativa non fissa limiti in percentuale per l’utilizzo delle diverse tipologie formative: quindi si potrà decidere di formarsi in maniera completamente residenziale, oppure completamente a distanza (FAD) o in modo misto. Il GOGEAPS è il Consorzio fra tutte le professioni sanitarie coinvolte nel sistema ECM che ha il compito istituzionale di gestire la banca-dati dei crediti ECM conseguiti dai professionisti sanitari italiani. I Provider (cioè i soggetti accreditati dal Ministero o dalle Regioni ad erogare la formazione), una volta concluso l’evento formativo accreditato, sono obbligati (entro 90 giorni dalla fine dell’evento) a inviare al COGEAPS il flusso dei dati relativi ai partecipanti all’evento, in modo da alimentare la banca-dati del COGEAPS affinché sia costantemente aggiornata. L’ECM attualmente è a rischio paralisi per la mancata firma della convenzione tra Agenas e Cogeaps, indispensabile per sbloccare i fondi previsti dalla legge. A denunciarlo è la Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, che sottolinea come, nonostante il rinnovo del consorzio e il consenso unanime di tutte le federazioni rappresentative di 1,5 milioni di professionisti, non sia ancora arrivata da Agenas la firma necessaria per il versamento delle risorse. Si legge in una nota diramata dalla Fnopi: “In questo modo si mette a rischio l’intero sistema della formazione continua, che al momento si regge esclusivamente sullo sforzo economico delle federazioni, costrette ad anticipare i fondi per garantire gli impegni assunti con la Commissione nazionale Ecm. Una condizione insostenibile, che potrebbe causare gravi conseguenze sull’aggiornamento professionale degli operatori sanitari”. Secondo la normativa vigente, infatti, la partecipazione alle attività di formazione continua costituisce requisito necessario per svolgere attività professionale, in qualità di dipendente o libero professionista, per conto delle Aziende ospedaliere, delle Università, delle unità sanitarie locali e delle strutture sanitarie private. In particolare, per le strutture sanitarie private l’adempimento, da parte del personale sanitario dipendente o convenzionato che opera nella struttura, dell’obbligo di partecipazione alla formazione continua e il conseguimento dei crediti nel triennio, costituiscono requisito essenziale per ottenere e mantenere l’accreditamento da parte del Servizio sanitario nazionale. Certamente le norme in materia hanno l’obiettivo di contribuire alla formazione dell’intera comunità professionale sanitaria ma due ambiti importanti andrebbero tenuti in considerazione per lo sviluppo delle competenze nel personale sanitario: quello della conoscenza e implementazione delle pratiche basate su prove di efficacia e quello della relazione con le persone assistite. In particolare, gli interventi educativi sulla capacità degli infermieri di comunicare con i pazienti hanno dimostrato un miglioramento significativo nell’approccio. Sicuramente il tema dell’efficacia della formazione continua è un aspetto che richiede attenzione e che merita approfondimenti. Sarebbe, infatti, importante progettare ed erogare interventi formativi in linea con i bisogni dei professionisti e svolti in modo che il partecipante possa governare il proprio apprendimento, partecipando attivamente e sperimentando. Non va sottaciuto che la formazione ha dei potenziali incredibili, in quanto è capace di influenzare, modificare e migliorare i comportamenti professionali. Può supportare il cambiamento e aumentare la sicurezza delle cure e la riduzione degli errori. Bisogna credere nel suo potenziale; ed è necessario cucirla su misura per ogni professionista, così da fare evolvere davvero la sanità, dimensione essenziale per preservare e ripristinare la salute dei cittadini. Si auspica, a tal proposito, un intervento strutturale per tutelare la formazione e far sì che gli operatori sanitari possano prendersi cura dei propri pazienti con competenze aggiornate, senza conflitti di interesse, in modo da poter essere un buon professionista della sanità.