COMUNICATO 12 DICEMBRE 2024
Il Ministero della Salute ha presentato la nuova relazione relativa alla legge 194/78 trasmessa al Parlamento. Il numero assoluto, il tasso e il rapporto di abortività del 2022 sono tra i più bassi a livello internazionale
In ogni caso, nel nostro paese, si registra un aumento di donne che decidono di ricorrere ad un’interruzione volontaria di gravidanza. I dati si riferiscono al 2022, anno nel quale le interruzioni di gravidanza accertate sono state circa sessantacinquemila circa, rilevando un aumento del 3% circa rispetto all’anno precedente.
Purtroppo l’aumento si registra anche fra le minori dei diciotto anni con una percentuale in aumento sempre vicina per difetto al 3% rispetto al 202.
La relazione del Ministero ha rilevato l’aumento prendendo in considerazione tutte le aree geografiche del Paese, ad eccezione delle isole, dove il numero è rimasto stabile. Ma altra differenza ha riguardato la fascia delle donne fra i 40 e 49, dove il tasso di abortività è rimasto invariato e se ne comprende chiaramente il senso.
Altro dato differenziale che prende in considerazione la relazione è il tipo di interruzione volontaria, nel senso che nel 2022 le interruzioni volontarie di gravidanza chirurgiche sono state pari al 46,6% del totale degli interventi, in diminuzione rispetto al 50,7% del 2021 e sono scese. Diversamente è salita al 52% la percentuale dell’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica
La tendenza inversa, in linea con quanto segnalato di sopra, è stata rilevata dallo studio del Ministero in relazione al numero dei medici, obiettori di coscienza, che sono diminuiti. Lo studio prende in considerazione gli anni dal 2014 al 2022 per affermare che i non obiettori sono aumentati di oltre il 20% determinando una distribuzione del carico di lavoro differente. Si è registrato un aumento del ricorso alla contraccezione d’emergenza, reso più agevole anche dalla determina dell’AIFA che nel 2020 ha eliminato l’obbligo di prescrizione anche per le minorenni, mentre per le maggiorenni era stato eliminato 5 anni prima. Di conseguenza la distribuzione della cosiddetta “pillola del giorno dopo” è notevolmente aumentata, con un incremento di quasi il 30%.
Questi dati devono, però, essere accompagnati anche da una buona dose di informazione che giovani e meno giovani donne hanno il diritto di avere a disposizione, come per esempio, una capillare e sempre meglio distribuita rete di consultori, siti solitamente presso le ASL di competenze, servizi che, diversamente, spesso vengono chiusi, dove una equipe formata da ginecologo, psicologo, ostetrico ed altri specialisti, guidano la scelta non facile della donna che decide di abortire, sempre seguendo i rigorosi canoni della legge.
avv. Maria Antonella Mascaro