ASSEMBLEA ACOP NAZIONALE 2025

In occasione dell’Assemblea Nazionale di Acop, tenutasi lo scorso 10 luglio 2025 nella sede di Confcommercio a Roma, è stato presentato il libro “Pensare la sanità. Terapie per la sanità malata” di Luca Antonini e Stefano Zamagni, che analizza la crisi del Servizio Sanitario Nazionale italiano e propone un cambio di passo, da una visione tecnica ad una umanistica, basata su valori umani e sociali. Gli autori identificano i segni premonitori di una crisi, trascurati dalla governance sanitaria negli ultimi dieci anni, e suggeriscono terapie concrete e realizzabili per evitare il collasso del sistema

Ha aperto i lavori il Vicepresidente di Confcommercio, dott. Giovanni Da Pozzo, rappresentando la preoccupazione dei cittadini sulla sanità e sul reddito.

A seguire è intervenuto il Prof. Filippo Giordano, Direttore del Dipartimento GEPLI della LUMSA, il quale ha analizzato il tema centrale della qualità della sanità, che si misura con il sovraffollamento degli ospedali, delle carceri e della scuola, affrontando la questione delle diversità territoriali. Un importante cenno alla sostenibilità che va interpretata nel medio e lungo periodo. Il nostro paese non riesce a dare una risposta globale e permane una dispersione delle risorse, che vanno orientate in una nuova prospettiva verso la prevenzione, la gestione delle complessità e delle risorse economiche.

Secondo la senatrice Beatrice Lorenzin, già Ministro della Salute, il primo obiettivo deve essere preservare l’universalismo. Il nuovo modello dovrebbe investire sul capitale umano, con il coinvolgimento di tutti gli attori per stabilire un nuovo patto sociale.

Il Consigliere Andrea Giordano, magistrato della Corte dei Conti, nel commentare il libro ha affrontato il tema delle più recenti riforme nelle quali si nota una pigrizia intellettuale nell’amministrare. Gli esempi più recenti non sono appaganti, sintomatico il problema delle liste di attesa. La Consulta e la Corte dei Conti tracciano un quadro di criticità sistemica. Si parla di sistema tripolare: pubblico, privato e civile: una nuova dimensione non lontana dal nostro diritto che non va letto in chiave ostativa, rispetto alla piena relazione fra medico e paziente.  

Il Dott. Stefano Moriconi, direttore dell’Ufficio 5 dell’Istituto Superiore di Sanità, ha richiamato la centralità delle pronunce della Consulta che asseriscono di non considerare la salute ed il diritto alla salute come un pareggio di bilancio. Si deve partire dal concetto che la sanità deve essere un investimento e non una spesa. Il nuovo approccio, pertanto, deve basarsi sulla prevenzione, soprattutto in ambito oncologico poiché molto si è rallentato a causa della pandemia. Spesso ci si trova di fronte alla difficoltà di distribuire la quota del fondo sanitario nazionale alle Regioni senza indirizzarla o destinarla. Ci si trova di fronte a quei meccanismi come la mobilità passiva o attiva che dipendono dalla gestione finanziaria attribuita alle Regioni stesse. La partnership pubblico privato è indispensabile.

Il Presidente Vietti ha sottolineato una serie di affinità del libro con il pensiero di Acop. I due autori identificano la crisi del SSN, non solo nel carattere economico e finanziario, ma in un problema culturale: manca un pensiero forte sulla sanità. La persona viene prima della società. E’ possibile praticare una sanità universalistica solo se lo Stato identifica le prestazioni, se regola gli accessi ai servizi, se effettua un controllo.

La sfasatura fra competenze statali e regionali è un problema per la dissociazione delle responsabilità, su cui bisognerà intervenire, altrimenti la divaricazione si accentua.

Il Vicepresidente della Corte Costituzionale Dott. Luca Antonini, autore del volume, richiama la necessità di una riforma delle aziende sanitarie passando da un modello singlestakeholder ad un modello multistakeholder.  Il servizio sanitario nazionale è pluralismo di tutti gli attori della sanità pubblica e privata e del terzo settore.

Il Vicepresidente della Corte ha espresso il suo pensiero senza esitazioni: il governo sulla materia deve essere centrale; non ci possono essere liste di attesa sulle cure palliative; la responsabilità del medico per colpa grave deve essere eliminata completamente; i DRG non sono aggiornati; i LEA non si devono aggiornare ogni 15 anni, ma ogni 2, come prevede la legge.

Presenti al Convegno anche Padre Virginio Beber, Presidente di ARIS e Barbara Mangiacavalli, Presidente di FNOPI.

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