COMUNICATO 03 APRILE 2025
I contrasti fra Regioni e Ministero della Salute riguardano il testo del Decreto della Presidenza del consiglio dei Ministri che disciplina i poteri sostitutivi di un Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, per come disciplinato nel decreto legge n. 73/2024, costituito per fa fronte alle problematiche annose delle liste di attesa.
Già nei giorni scorsi il Presidente della Conferenza Stato Regioni si era espresso negativamente.
La maggiore criticità non risiederebbe tanto nell’istituzione dell’Organismo di verifica e controllo presso il Ministero della Salute, che, come spiegato, serve a rafforzare il monitoraggio sull’erogazione delle prestazioni sanitarie e, nei casi più gravi, interviene al posto delle Regioni inadempienti, ma piuttosto nel fatto che il testo del DPCM stabilisca che l’Organismo possa sostituirsi al Responsabile unico regionale dell’assistenza sanitaria (Ruas) in caso di mancata nomina o di gravi ritardi nella riduzione delle liste d’attesa.
In questo punto nodale risiederebbe il dissenso delle Regioni, in quanto risentirebbero di una sostituzione totale del potere centrale alla loro autonomia in materia e, pertanto, le medesime richiedono, in un testo concordato, una maggiore chiarezza.
In pratica, le Regioni rivendicano l’intervento dell’Organismo, solo dopo una fase formale di confronto, con l’assegnazione di un termine non inferiore a 90 giorni per presentare controdeduzioni e un piano di rientro. L’eventuale sostituzione, inoltre, dovrà cessare entro 120 giorni dal suo avvio e solo dopo la risoluzione delle criticità.
Un punto dolente riguarda, inoltre, la nomina del Ruas (Responsabile unico regionale dell’assistenza sanitaria), poiché nel testo del decreto non condiviso dalle Regioni, è previsto che l’Organismo possa individuarlo nel direttore generale della sanità della Regione interessata; fatto, questo, che costituirebbe per le regioni, un’ingerenza del potere centrale sui poteri locali.
Diversamente si insiste sulla trasparenza e sulla collaborazione attraverso la condivisione di ogni decisione e, dunque, nella proposta si chiede che ogni decisione debba basarsi su dati oggettivi rilevati dalla piattaforma nazionale delle liste d’attesa, dati analizzati da Agenas, attraverso una nota condivisa. L’Organismo dovrà relazionare le attività annualmente e trasmettere le note al Ministero e alla Conferenza delle Regioni.
Sul testo integrato dovrà nuovamente intervenire il Governo.
avv. Maria Antonella Mascaro