COMUNICATO 1 APRILE 2025
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legislativo che modifica definitivamente l’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria, e Medicina Veterinaria. La nuova normativa, prevista dalla legge di delega del 14 marzo 2025 n. 26, decreta l’abolizione del tradizionale test d’ingresso nazionale, sostituito da un innovativo semestre filtro.
A partire dall’anno accademico 2025/2026, l’accesso alle suddette facoltà sarà libero: ogni studente potrà iscriversi al primo semestre. La selezione si farà comunque, in quanto al termine del semestre chi avrà superato tutti gli esami previsti e si sarà collocato in posizione utile nella graduatoria di merito nazionale potrà accedere al secondo semestre del corso di laurea.
Nel primo semestre si tratteranno materie comuni nell’area delle scienze biologiche, chimiche e fisiche, con programmi uniformi a livello nazionale.
Contemporaneamente gli studenti potranno iscriversi ad un secondo corso di laurea nell’ambito delle aree biomedica, sanitaria, farmaceutica o veterinaria, in modo totalmente gratuito e mantenendo per il primo semestre la doppia iscrizione. Ciò al fine di garantire un accesso più equo e mantenere aperte le possibilità per gli studenti.
Alla fine del semestre, il Ministero dell’Università predisporrà una graduatoria nazionale unica sulla base degli esami sostenuti. Gli studenti ammessi verranno immatricolati in una delle sedi indicate nella loro domanda, secondo l’ordine di preferenza e i posti disponibili.
Chi non supererà il semestre filtro potrà proseguire, anche in sovrannumero, nel secondo corso di studi scelto all’inizio, con il riconoscimento dei CFU già acquisiti, oppure scegliere altri corsi.
Altra novità è rappresentata dal fatto che il semestre cosiddetto filtro potrà essere ripetuto per ben tre volte.
Il decreto legislativo dovrà passare al vaglio della Conferenza Stato Regioni e delle commissioni parlamentari competenti, che avranno trenta giorni per esprimere il loro parere. Solo dopo potrà tornare a Palazzo Chigi per il sì definitivo, dando il via ai sessanta giorni previsti per l’emanazione dei decreti ministeriali.
Il ritorno alla didattica a distanza per la fase iniziale appare l’unica soluzione possibile per ovviare al problema delle risorse e degli spazi limitati nelle facoltà, che non sono attrezzate per accogliere oltre settantamila aspiranti medici ogni anno.
avv. Maria Antonella Mascaro