La classifica dei migliori Ospedali in Italia

Se ancora per quest’anno imperversa l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, sul podio rimangono il Carreggi di Firenze e l’azienda Ospedaliera di Ancona, dunque due strutture pubbliche.

E’ l’annuale classifica di Agenas a confermarlo. Il Piano Nazionale Esiti fa riferimento all’attività assistenziale effettuata dagli ospedali nel 2023 e a quella compresa nel periodo 2015/2023. L’Agenas ha evidenziato il calcolo sulla base di ben 205 indicatori, di cui 180 riguardano l’assistenza ospedaliera, 25 quella territoriale, valutata in termini di ospedalizzazione evitabile.

Dal report emerge, anche, l’aumento del numero di ricoveri che era notevolmente sceso nel corso e a causa della pandemia, ma risalito nel 2023 con oltre tremila ricoveri in più rispetto al 2022.

La top eleven degli ospedali si trova quasi tutta concentrata al centro-nord e vede oltre ai tre menzionati di sopra: l’ospedale Maggiore di Lodi, la Casa di cura Mater Domini a Castellanza (Va), l’ospedale Borgo Roma di Verona, il presidio sanitario Gradenigo a Torino, l’Humanitas Gavazzeni di Bergamo, la Casa di cura Villa Serena di Città Sant’Angelo (Pe), l’ospedale Bellaria di Bologna e la Casa di cure Orestano a Palermo.

Le performance di ospedali pubblici e privati sono state valutate per otto aree cliniche principali: cardiocircolatoria, nervosa, respiratoria, chirurgia generale, chirurgia oncologica, nefrologia, gravidanza e parto, osteomuscolare. Pochi ospedali presentano eccellenze in tutte e otto le branche. Nei primi 11 posti rientrano quelle strutture che raggiungono l’eccellenza perché valutate in almeno quattro aree e risultate eccellenti in tutte e quattro.

Ci sono eccellenze al Nord, ma iniziano ad esserci anche al Sud e il divario si sta riducendo. Per la prima volta la Calabria che per anni è stata il fanalino di coda della sanità per quanto riguarda i livelli essenziali di assistenza, è risalita con reparti che offrono un buon livello di assistenza, lo stesso accade per la Sicilia.  

Il problema delle due Italie, o, comunque dell’Italia a due velocità resta, perché seppur vi è stato un recupero il divario fra nord e sud comprese isole persiste, ad esempio il numero di parti cesarei che si svolgono in numero maggiore nel privato accreditato è alto, nonostante il decremento delle nascite, ma questo è un settore nel quale influisce molto la scelta ed il rapporto fra medico e partoriente.

In realtà confortante è il settore specifico dell’angioplastica che viene svolta in alcuni ospedali di eccellenza nei 90 minuti successivi nell’85% dei casi: standard elevatissimo che si auspica di poter raggiungere in ogni settore, fra quelli considerati.

Per esempio, in riferimento alle fratture del femore operate entro le 48 ore, fatto che permetterebbe di ridurre le complicanze post operatorie, la percentuale è ancora al di sotto del 60%, specialmente nel sud e nelle isole.

Per quanto riguarda gli interventi oncologici: dal tumore al seno a quello del pancreas, molti pazienti vengono operati in strutture con scarsi volumi di attività. Fra gli ospedali che eseguono più di cinquanta interventi all’anno si trova il Policlinico Gemelli di Roma.

avv. Maria Antonella Mascaro

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