Il Consiglio regionale dellaCampania, nella seduta straordinaria e monotematica dell’8 Luglio u.s., ha approvato a maggioranza la proposta di delibera per la richiesta di referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata. Il primo quesito, che prevede la richiesta di referendum per l’abrogazione completa della legge, ha ottenuto 36 voti favorevoli, nove contrari e un astenuto. Con questo voto la Regione Campania diviene la prima Regione a chiedere il referendum abrogativo. La decisione mira a contestare la c.d. Legge Calderoli approvata dal Parlamento. L’iniziativa è stata promossa dai Consiglieri del centrosinistra, Gruppo misto e Movimento 5Stelle nei confronti della Legge n. 86 del 26 Giugno 2024 che introduce il regionalismo differenziato per le Regioni a statuto ordinario, come stabilito dall’art. 116 della Costituzione. Il Presidente del Consiglio regionale si prepara ora a depositare ufficialmente la richiesta di referendum: prima iniziativa in Italia. La Campania ha aperto il fronte delle Regioni pronte a chiedere il referendum abrogativo: già avviata la procedura anche in Emilia-Romagna, seguiranno la Sardegna, la Puglia e la Toscana.
Il governatore Vincenzo De Luca ha detto in proposito: “Non prendiamo una decisione per consolidare le bandiere ma per far prevalere la ragione” e “ricreare uno spirito di difesa dell’unità nazionale”; ha aggiunto, poi, durante il dibattito in aula: “La riforma del Titolo V è stato un errore drammatico, una scelta di debolezza ed opportunismo, scelta fatta a maggioranza, un errore che ha creato un precedente e l’attuale governo ripete quell’errore”. Non risparmiando, così critiche anche alla sua parte politica. De Luca ha poi, un po’ a sorpresa, aperto al dialogo con le Regioni settentrionali: “Io credo che ci siano forze importanti anche nel Nord che credono all’unità di Italia in termini sinceri. E noi vorremmo parlare a loro”.
All’appello ha risposto la Regione Emilia-Romagna che con deliberazione del 10 Luglio ha approvato la richiesta di referendum abrogativo della Legge Calderoli. “Con una maratona di 24 ore d’Aula per superare l’ostruzionismo della destra”, sottolinea il Presidente Stefano Bonaccini “L’Assemblea legislativa della nostra Regione, dopo quella della Campania di lunedì, ha appena votato due quesiti referendari per cancellare la proposta sbagliata e divisiva del Governo e, in subordine, per stabilire che prima di devolvere qualsiasi funzione, il Parlamento e il Governo debbano definire e finanziare i Livelli essenziali delle prestazioni per tutto il Paese”. “Dopo Emilia-Romagna e Campania”, aggiunge Bonaccini, “nelle prossime settimane saranno chiamate a pronunciarsi anche le altre Regioni e Toscana, Puglia e Sardegna hanno già annunciato la propria adesione a questa iniziativa”. “Col voto di cinque Consigli regionali”, chiude il Presidente della Regione, “sarà dunque possibile chiedere l’indizione del referendum, in analogia a quanto già ha fatto il Comitato promotore nazionale la scorsa settimana a Roma”.
Preoccupazioni sull’applicazione della riforma sono state espresse anche dal Presidente dellaCalabria, Roberto Occhiuto: “Il mio auspicio, ha detto “è che Forza Italia non voti, in Consiglio dei ministri e in Parlamento, alcuna intesa con singole Regioni se prima non saranno interamente finanziati i Livelli essenziali di prestazione. E se non ci sarà la matematica certezza che determinate intese possano produrre danni al Sud”. A tali timori ha risposto il vicepremier e Ministro Antonio Tajani rafforzando la proposta, da parte di Forza Italia, di istituire l’Osservatorio sull’Autonomina differenziata: “Non sarà un gruppo di studio ma una struttura politica che dovrà fare valutazioni politiche ed eventuali iniziative qualora ci fossero distrazioni nell’applicazione della riforma”.