FSE: Fascicolo Sanitario Elettronico

Il termine ultimo, dettato dal Pnrr, è quello del 2026. Ma il Governo già per la fine del 2024 prevede l’implementazione delle prime funzioni su scala nazionale del Fse, il fascicolo sanitario elettronico presentato a Roma il 12 e 13 giugno.

Presentato il nuovo logo dell’Fse 2.0, sono stati forniti dettagli sugli step previsti entro la fine dell’anno.

Un elemento chiave, in attesa dell’anagrafe italiana degli assistiti, sarà il passaggio in cloud delle aziende sanitarie e la piattaforma nazionale di telemedicina.

Dopo il “fallimento” dell’App Immuni in epoca pandemica, si sottolinea l’importanza di lavorare con il territorio per fare in modo che l’Fse 2.0 abbia successo.

In sintesi, entro dicembre il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) potrà essere utilizzato per ottenere varie prestazioni. Saranno infatti consultabili esami, referti e prescrizioni, ma verranno incluse anche prenotazioni e ticket, mentre un ruolo lo avrà anche l’intelligenza artificiale, ricordando che gli strumenti che portano ‘in remoto’ il rapporto tra pazienti e medici (attori chiave per la riuscita del progetto) servono in realtà ad avvicinare la sanità ai cittadini.

Per le Regioni, si apre il percorso verso l’utilizzo di un’unica piattaforma nazionale che renda omogeneo uno scenario frammentato, con una ventina di fascicoli diversi. Anche in questo ambito si parlerà di interoperabilità. Al momento non è prevista ancora la connessione tra tessera sanitaria e fascicolo sanitario elettronico.

Ecco quali servizi verranno attivati:

  • la possibilità di pagamento dei ticket sanitari tramite PagoPa o app Io
  • la prenotazione di visite ed esami
  • la scelta o revoca del medico in tutte le Regioni
  • la consultazione dei referti.

Inoltre, l’intelligenza artificiale sarà “fondamentale”, e il suo utilizzo farà parte di una nuova cultura del dato. Se riusciremo a coniugare esigenze sanitarie con l’AI, faremo una cosa straordinaria. Sarà possibile intervenire customizzando la terapia sul singolo paziente e abilitando la medicina predittiva.

Sono stati realizzati due strumenti, ovvero un cruscotto per condividere i dati con le Regioni e un cruscotto pubblico per condividere i dati con la cittadinanza sull’avanzamento dei lavori e sui servizi. Il cruscotto di monitoraggio per le regioni è già attivo a partire da maggio, accessibile a tutti a partire dal 12 giugno. Con il fascicolo, i pazienti che si spostano sul territorio nazionale possono mantenere la continuità delle cure, poiché le loro informazioni sanitarie sono facilmente accessibili ovunque tramite il FSE.

Tuttavia, per arrivare ai target finali manca ancora qualche elemento, come il decreto sull’ecosistema di dati sanitari su cui si sta lavorando con il Garante per la privacy. Previsto poi un altro decreto sulla Piattaforma dati digitali che fa capo ad Agenas.

In attesa degli elementi mancanti, le prime funzioni del Fse potranno essere utilizzate entro la fine dell’anno. 

La funzione del fascicolo è quella di consentire la razionalizzazione delle cure, spiega Gemmato: si riduce il rischio di duplicazioni di esami e di prescrizioni non necessarie. Mentre nella gestione delle emergenze i medici possono accedere rapidamente alle informazioni cruciali del paziente (come allergie, farmaci in uso, anamnesi), migliorando la tempestività e l’efficacia dell’intervento. I pazienti possono accedere facilmente al proprio fascicolo sanitario tramite internet, consultando in qualsiasi momento i propri dati medici, le prescrizioni e i referti.

Il sottosegretario ha ricordato che oggi la realizzazione del fascicolo sarebbe stata molto più vicina senza lo stop del 2022 da parte del Garante per la privacy, con cui ora si sta collaborando.

Il lavoro di Dipartimento e ministero ha infatti riguardato anche la privacy. È stata prevista la possibilità di opporsi (entro il 30 giugno) all’inserimento di dati e documenti antecedenti il 19 maggio 2020, come previsto dal Garante.

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