CONVEGNO ACOP: CONCORRENZA NON METTA A RISCHIO DIRITTO SCELTA PAZIENTE

ACOP ha aperto una riflessione sugli effetti determinati dalla legge 118/2022 che, introducendo procedure di gara selettiva per l’accreditamento delle strutture di ricovero e cura, sta mettendo in discussione i principi su cui si fonda il d.lgs. 502/92 relativi ad un servizio sanitario liberamente erogato da strutture a gestione pubblica e privata, in un contesto regolato e controllato dallo Stato, secondo i canoni delle concessioni di pubblico servizio. Nel corso del convegno “Servizi sanitari in appalto”, organizzato proprio da ACOP, che si è tenuto nella sede di Confcommercio a Roma sono emerse riflessioni importanti che saranno offerte al legislatore e al Governo nell’interesse dell’intero sistema sanitario nazionale.  Michele Vietti, Presidente ACOP, ritiene che: “La concorrenza è un principio sacrosanto che nessuno intende mettere in discussione neppure nel campo della sanità ma dobbiamo tenere conto che questo settore ha delle peculiarità assolutamente incomparabili con la generica fornitura di merci e servizi. Il principio della concorrenza va reso compatibile con l’interesse del cittadino paziente di scegliere liberamente il medico e il luogo di cura”. Linea condivisa da Giancarlo Coraggio, Presidente Emerito Corte Costituzionale che ha sottolineato come “se l’applicazione del rispetto della concorrenza anche in sanità è inevitabile, non si può non tenere conto della specificità di questo settore e di questo mercato in cui il cliente, il destinatario del servizio è una persona in situazione di debolezza che richiede un rapporto non asettico con la struttura presso la quale si inserisce”. Il Presidente Confcommercio, Carlo SANGALLI, ha voluto precisare che “Le regole chiare fanno bene alla concorrenza, garantiscono il pluralismo imprenditoriale, che nel vostro caso significa assicurare al paziente la possibilità di scegliere e avere cure tempestive e di qualità. Insomma, va trovato il giusto equilibrio tra efficienza, libera iniziativa economica e tutela della libertà del paziente”.

“Fa bene al sistema sanitario la concorrenza tra pubblico e privato che, lo ricordo, si occupa di prestazioni programmate dal pubblico ma a lui affidate tramite un accordo contrattuale nell’ambito di un rapporto di leale collaborazione. In questo quadro rappresenta un vulnus il fatto che da 12 anni non si rinnovino le tariffe. La sanità è l’unico settore dove sono ferme; in un momento di espansione della spesa sanitaria e dove il tasso inflattivo e i costi energetici toccano tutti. Le strutture private accreditate dovrebbero essere ristorate in base ai costi reali e quindi chiedono tariffe in linea con i costi. Purtroppo, invece, le strutture private dopo 12 anni a tariffe invariate non hanno il completo ristoro dei costi”. Lo ha detto Domenico Mantoan, direttore generale Agenas, a margine del convegno Acop.

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