Sanità e nuove tecnologie – i Droni al servizio dell’emergenza cardiaca

In un contesto complesso dall’invecchiamento della popolazione e alla conseguente crescita delle fragilità, l’uso delle nuove tecnologie, consente una più efficace programmazione e una maggiore efficienza nella prevenzione e nella cura. La formazione del personale che opera in queste strutture sui temi delle tecnologie, sulle metodologie innovative applicate oggi al settore diventa fondamentale per colmare quel gap di competenze tecniche e digitali soprattutto in ambito socio-sanitario e di cura della persona. Diventa necessario migliorare le competenze degli operatori, per migliorare il rapporto fra operatore e servizio. 

La digitalizzazione è una gigantesca opportunità per la sanità italiana, ma è indispensabile standardizzare a livello nazionale i dati sui cittadini, a differenza di quanto avviene oggi. Francesco Caio, top manager già a capo di multinazionali italiane ed estere, consulente del governo italiano e inglese per la banda larga, commissario straordinario per l’attuazione dell’agenda digitale, nel suo ultimo libro “Digitalizzazione per un nuovo rinascimento italiano”, spiega gli impatti positivi delle nuove tecnologie, anche nel campo della salute. Caio ha dichiarato: “La digitalizzazione oggi è la soluzione non solo per la cura, ma anche nella prevenzione e sulla qualità della vita. Con una popolazione che invecchia, bisogna poter ipotizzare una prolunga dell’ospedale dalla fisicità della struttura fino alle case dei pazienti, che può essere realizzata solo con la digitalizzazione, ma questa richiede dati sui cittadini sicuri, rispettosi della privacy e soprattutto omogenei. L’Italia ha fatto investimenti importanti nel fascicolo sanitario elettronico, ma fra regione e regione gli standard sono differenti. Questo, a mio avviso, è il primo problema da risolvere: la standardizzazione dei dati può liberare un potenziale immenso, a partire dalla gestione degli ospedali territoriali”.

In uno studio condotto in Svezia da Schierbek et al., pubblicato su Lancet Digital Health, è stata esplorata l’implementazione di droni AED per una risposta rapida e mirata a eventi cardiaci estremi, per verificare come il loro tempo di risposta ed efficacia si confronti con il tradizionale intervento delle ambulanze.

Lo studio ha dimostrato che i droni raggiungono i pazienti colpiti da arresto cardiaco prima delle ambulanze, riducendo il tempo di risposta di oltre 3 minuti. Tuttavia, sono necessari miglioramenti. I dispositivi volanti non pilotati, equipaggiati con defibrillatori automatici esterni (AED), potrebbero rivoluzionare il modo in cui si gestiscono le emergenze mediche, superando barriere logistiche e garantendo interventi tempestivi dove ogni secondo conta.

Il pronto intervento dei servizi di emergenza è e rimane cruciale per la sopravvivenza all’arresto cardiaco, il quale ha un impressionante tasso di mortalità del 90% quando avviene in contesti quotidiani e non in stretta prossimità ad un ospedale, come in strada o in casa. L’intervento immediato attraverso la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione precoce è in questi casi l’unica opzione per i pazienti per superare l’infarto.

I ricercatori hanno dimostrato che i droni hanno raggiunto i siti con pazienti colpiti da arresto cardiaco prima delle ambulanze nella maggior parte dei casi. Il beneficio temporale medio di 3 minuti e 14 secondi si è rivelato clinicamente significativo, consentendo l’uso di un AED prima dell’arrivo dell’ambulanza in sei casi. Questo dato sottolinea il potenziale dei droni AED come complemento vitale ai servizi di emergenza tradizionali, specialmente alla luce dell’aumento dei tempi di risposta delle ambulanze.

In conclusione, i droni AED sono un’interessante possibilità strumento di evoluzione della terapia cardiaca d’emergenza. Questo approccio innovativo ha il potenziale di ridefinire la finestra temporale d’intervento, offrendo importanti possibilità di sopravvivenza ai pazienti colpiti da un arresto cardiaco fuori dall’ospedale. Mentre la tecnologia continua a evolversi, la collaborazione tra i servizi di emergenza tradizionali e soluzioni all’avanguardia come i droni AED offre quindi una speranza significativa nella corsa contro il tempo per salvare vite.

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