Si tenuta mercoledì 2 agosto, presso il Ministero della Salute, la prima riunione del tavolo tecnico per lo studio delle criticità emergenti dal d.m. 70/2015 e del d.m. 77/2022.
Il coordinamento è stato affidato al Direttore Generale della Programmazione presso il Ministero della Salute dott. Lorusso. Presenti le associazioni di categoria maggiormente rappresentative del comparto della sanità privata sia ospedaliera, sia territoriale.
ACOP è intervenuta con il Direttore Generale dott. Gianluca Maccauro, che ha presentato spunti di riflessione per una revisione del d.m. 70/2015 alla luce del d.m. 77/2012, che ha riscritto l’organizzazione della sanità territoriale all’interno del SSN.
Sono intervenuti anche il dott. Andrea Piccioli per ISS, Mons. Bebber per ARIS, il dott. Cicchetti per l’Università Cattolica, il dott. Mantoan per AGE.NA.S. Ancora presenti Anisap, Unindustria, Cittadinanza Attiva, Aiop, Federsanità, Fiaso, Areu.
ACOP ha espresso
la necessità di superare la contraddizione tra contingentamento della spesa sanitaria (budget di struttura) e l’indice di occupazione minimo di posti letto che potrebbe non essere raggiunto per il blocco delle attività in concomitanza con il raggiungimento del limite di spesa attribuito;
la necessità di superare il disallineamento tra rete ospedaliera dell’emergenza -che presenta i diversi livelli di operatività- e le strutture private che, pur inserite in tutte le reti tempo-dipendenti, sono classificate ci ne presidi ospedalieri di base. Occorre pertanto una definizione più dettagliata ed organica delle strutture ospedaliere, ancor più di quelle appartenenti alla rete ospedaliera dell’emergenza;
la necessità di superare le criticità in tema di volumi ed esiti: ad esempio nel caso degli interventi chirurgico per frattura di femore, l’indicatore dovrà necessariamente tener conto della differenziazione tra struttura dotata di presidio di pronto soccorso e struttura non dotata di tale presidio;
Infine la soglia minima di efficienza ospedaliera (prevista dall’art. 8-quater comma 3 lettera “b” del D. Lgs. 502/92), quindi della classificazione della struttura, non può essere verificata sull’anacronistico requisito del numero di posti letto, ma deve essere esaminata rispetto al setting assistenziale, al tasso di occupazione del posto letto, alla durata della degenza media e al case mix medio delle prestazioni erogate (come del resto è riconosciuto nello stesso Regolamento ed in tutte le recenti normative nazionale e regionali).
Questo primo appuntamento si è concluso con un aggiornamento al 6 settembre prossimo, data nella quale si analizzerà la sintesi delle istanze che ciascuna associazione datoriale presenterà al Ministero entro il giorno 16 di agosto, per procedere agli approfondimenti del caso.