COMUNICATO 27 NOVEMBRE 2025
I conti sanitari delle regioni sulla base dei controlli effettuati dalla Corte dei Conti sono in rosso. Nel 2024 il disavanzo quasi triplica rispetto a quello del 2019. La problematica invade anche le regioni più virtuose, ma il sud e le isole rimangono sempre il fanalino di coda, anche perché molte sono soggette al piano di rientro.
Tornando ai dati della Corte dei Conti che concernono i bilanci sanitari regionali, la conclusione è quella di un sistema in rosso. A livello complessivo viene superata la soglia del miliardo e mezzo di euro, dunque il triplo rispetto al 2019.
Gli interventi correttivi delle varie manovre non sono stati sufficienti a colmare neanche parte del grave disavanzo per rinvertire una rotta di undici regioni che sono completamente in rosso.
Dal Ministero della Salute nel corso dell’ultimo decennio sono pervenute motivazioni riguardanti sprechi e controlli sulle spese necessarie. Ma non ci si è ricordati che in questo arco temporale sono aumentate le addizionali regionali sull’Irpef che hanno comportato un aumento di tasse per ogni singolo contribuente italiano, cioè il buco creatosi è stato tamponato con l’aumento delle imposte e, di conseguenza, i “trucchi” contabili sono venuti a galla.
Si deve pensare che i tagli effettuati hanno colpito soprattutto il personale sanitario, oggi sempre più carente, nonchè i farmaci necessari per le terapie.
In ogni caso il 2024 chiude a -759 milioni, confermando una crisi finanziaria ormai strutturale, con il Sud che affonda e molte Regioni, anche tradizionalmente virtuose, che non riescono più a tenere in equilibrio i propri bilanci sanitari.
Purtroppo il primato dei disavanzi è detenuto dalla Sardegna, cui seguono: la Toscana, l’Emilia Romagna, il Piemonte, Trento, la Puglia, l’Abbruzzo e la Liguria.
La distinzione, ovviamente, coinvolge la differenza fra regioni con piano di rientro e regioni senza, laddove le prime registrano nel 2024 un disavanzo di -176,9 milioni, peggiorando rispetto al -136,7 del 2023; le seconde un disavanzo di -1,33 miliardi, più che quadruplicando il dato del 2019 (-355 milioni).
La Corte dei Conti indica il quadro dei conti regionali, ormai, strutturale per aumento della spesa sanitaria e rinnovi contrattuali (che comunque sono indispensabili), ma inserisce anche un dato dovuto al ricorso crescente al privato accreditato che, secondo la Corte, ha contribuito ad erodere i margini di sostenibilità economica. Le coperture straordinarie, anche se rilevanti, non riescono più a compensare integralmente i disavanzi.
La realtà dei fatti, però, consente di dire che il sistema sanitario senza le strutture accreditate si troverebbe in situazioni di gran lunga peggiori a quelle attuali, basti solo pensare allo smaltimento delle liste di attesa senza aggiungere gli altri numerosi vantaggi che la presenza del privato accreditato apporta quotidianamente.

