Il valore delle radici: ACOP Sicilia e le imprese che curano il territorio

Una rete che affianca il pubblico, garantendo assistenza, occupazione e coesione sociale

In Sicilia la sanità privata accreditata è parte integrante del servizio pubblico. Non rappresenta un sistema parallelo, ma una rete che coopera quotidianamente con le strutture sanitarie pubbliche per garantire cure di qualità, prossimità e continuità assistenziale.

La sua forza risiede nell’identità: nessuna multinazionale della sanità è associata, ma solo imprese cresciute nel territorio, spesso fondate da famiglie che hanno scelto di restare sull’Isola e di investire nel benessere della comunità. Ospedali, residenze assistenziali e sociosanitarie diventano così luoghi in cui la cura si intreccia con il lavoro qualificato, creando un valore sociale che va oltre le prestazioni rese.

In questo contesto si colloca l’esperienza di ACOP Sicilia (Associazione Coordinamento Ospedalità Privata), che negli ultimi due anni ha assunto un ruolo sempre più centrale nel dibattito sulla sanità regionale.

Il rinnovamento della governance, avvenuto nel giugno 2024, ha portato all’elezione di Carmelo Tropea come presidente, affiancato dai vicepresidenti Gustavo Barresi e Luca Radicati. A completare la squadra Francesco Crimaldi, responsabile della sezione ospedaliera, e Antonio Musumeci, referente per RSA e CTA.

Una struttura organizzativa complessa che riflette la varietà del comparto e la volontà di raccontarne tutte le componenti. Il comparto sanità e socio-assistenziale privato in Sicilia conta oltre 3.000 unità locali e circa 26.000 addetti, con un’incidenza pari al 14% delle unità produttive e al 7% della forza lavoro complessiva della Regione.

ACOP Sicilia rappresenta oggi oltre 3.000 posti letto, di cui circa 1.500 ospedalieri, e più di 5.000 addetti. Le strutture riabilitative ex art. 26 associate erogano giornalmente più di 2.000 prestazioni. Inoltre, di recente è stata attivata anche la sezione ambulatoriale.

All’interno di questo quadro, le strutture associate ad ACOP contribuiscono in modo rilevante, non solo in termini occupazionali ma anche per il valore generato per gli stakeholders e per l’indotto. Forniture di dispositivi medici, servizi di manutenzione e somministrazione dei pasti, lavanderie, logistica, igiene e ogni attività erogata dalle strutture associate si traducono in nuove opportunità di lavoro e sviluppo.

La rete ACOP, distribuita in tutte le province siciliane, costituisce dunque non solo un presidio sanitario ma anche un motore di coesione sociale ed economica per la nostra isola.

Tra le attività svolte da ACOP Sicilia, un momento importante è stato di certo il convegno “Obiettivi e sfide del sistema sanitario siciliano: verso la creazione di valore”, svoltosi l’8 maggio 2025 a Palazzo dei Normanni.

Alla presenza del presidente nazionale Michele Vietti, del professor Elio Borgonovi, del Presidente della Regione, dell’Assessore alla Salute e dei vertici amministrativi regionali, ACOP proprio in quella data ha inaugurato la nuova sede di via Ruggero Settimo a Palermo.

Non una semplice cerimonia, ma l’occasione per affermare che la sanità privata accreditata, radicata nelle comunità e guidata da imprese di prossimità, è presente e parte integrante del futuro del sistema pubblico regionale.

Nel corso degli ultimi mesi, il confronto con le istituzioni ha conosciuto fasi complesse, come la trattativa sugli aggregati di spesa 2025. In quel delicato passaggio, l’associazione ha difeso la sostenibilità delle aziende, mantenendo un dialogo serrato e sempre costruttivo.

L’idea alla base è che la tenuta delle imprese familiari coincide con la tutela delle famiglie e dei pazienti: ogni potenziale chiusura di una nostra azienda o la svendita al fondo di investimento straniero di turno non rappresenta solo un bilancio compromesso, ma la perdita di un presidio di comunità, con conseguenze su occupazione e competenze.

Particolare attenzione è stata dedicata alle RSA, alle CTA e alle strutture che erogano prestazioni riabilitative ex art. 26, che da anni attendono un adeguamento delle tariffe. Queste strutture accolgono ogni giorno persone fragili e garantiscono servizi insostituibili, ma senza risorse adeguate rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza e di non valorizzare appieno il lavoro dei professionisti.

ACOP Sicilia ha riportato la questione al centro del dibattito, chiedendo interventi che restituiscano stabilità e dignità a un comparto fondamentale.

Parallelamente, la sezione regionale partecipa insieme ad ACOP nazionale al dibattito sul Disegno di Legge Concorrenza e ai tavoli governativi. L’obiettivo è contribuire a definire regole chiare e sostenibili, favorire una concorrenza leale ed evitare che logiche meramente di mercato possano penalizzare chi opera con radicamento territoriale.

In questa prospettiva, la Sicilia si propone come laboratorio di governance e innovazione, dove il modello delle imprese familiari dimostra di poter competere con solidità e visione.

Guardando avanti, ACOP Sicilia individua alcune priorità: consolidare la collaborazione con il governo regionale, stabilizzare le regole del comparto, sostenere le strutture sociosanitarie e ospedaliere, ridurre le liste d’attesa e contenere la mobilità passiva.

Centrale è anche la creazione di un hub di conoscenza e innovazione, pensato per integrare competenze manageriali, organizzative e cliniche e per offrire soluzioni replicabili a beneficio dell’intero sistema sanitario regionale.

Questa traiettoria non si limita a un programma associativo. È la dimostrazione che esiste un modello di sanità accreditata che tiene insieme funzione sanitaria, valore sociale e sostenibilità economica del territorio.

Le strutture associate ad ACOP creano lavoro, generano indotto, sostengono la crescita locale e rafforzano la coesione delle comunità. Sono il frutto di storie di famiglie che hanno deciso di restare in Sicilia, ampliando i confini dell’impresa alle comunità e la cura in vocazione.

Oggi ACOP Sicilia lavora quotidianamente affinché questo patrimonio venga riconosciuto appieno. Non cerca scorciatoie né privilegi, ma regole certe e dignità istituzionale. Non si propone come alternativa al pubblico, ma come partner con cui costruire insieme la risposta al bisogno di salute.

È dal valore delle radici, custodito dalle imprese che hanno scelto di crescere accanto alle comunità, che può nascere una sanità siciliana più equa, innovativa e territorialmente sostenibile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *